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Lo sfogo del giovane viterbese"Altro che razzisti, ora contate i morti"

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La lettera pubblicata da un ragazzo sul sito locale

Alessandro Austini
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"Mi ricordo bene di quando ci davate dei razzisti perché chiedevamo di chiudere". Lo sfogo amaro di Mattia Ugolini, un giovane viterbese, pubblicato sul portale locale lamiacittanews.it, è quello di migliaia di italiani, ricordando i giorni in cui il coronavirus sembrava una trovata politica di destra e non una minaccia reale al mondo intero. "Io me le ricordo bene le vostre risate - scrive il ragazzo - quando vi avvertivamo che il virus avrebbe potuto portare a queste conseguenze. Mi ricordo bene di quando ci davate dei razzisti perché chiedevamo di chiudere momentaneamente le frontiere e di quando ci chiamavate fascisti perché chiedevamo controlli e quarantene per chi tornava da fuori. Non eravamo né razzisti né fascisti, eravamo semplicemente razionali. Non serviva uno scienziato per capire che con la nostra struttura sanitaria anche un'epidemia di emorroidi poteva avere questi effetti, invece voi ridevate: “è un'influenzina”, “il vero virus è il razzismo”, “andiamo dal cinese per solidarietà”. Sentitevi responsabili delle migliaia di morti, delle aziende che falliranno, dei dipendenti che saranno licenziati, sentitevene responsabili e vergognatevene". La conta dei morti è ormai un drammatico rito quotidiano ed è chiaro che le misure prese un po' a casaccio, ogni regione con i suoi tempi, non hanno aiutato a fermare in tempo il contagio. "Che tutto questo - si legge ancora nella lettera - serva a farvi finalmente capire che per le vostre ideologie ridicole non si possono mettere a rischio la vita e soprattutto i soldi degli altri, grazie al vostro fare elitario, spocchioso e arrogante ci ritroveremo a fare i conti con un'economia post-bellica e soprattutto migliaia di bare da seppellire. Ma che tutto questo inferno serva soprattutto da lezione a noi gente comune e razionale affinché, quando un'occasione del genere si ripresenterà, vi impediremo ad ogni costo e con ogni mezzo di affrontare la situazione con i vostri metodi scellerati e pericolosi".

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