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Cari italiani, non contate nulla. Ecco il governo contro di voi

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Franco Bechis
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Alla fine ha potuto di più il pur breve digiuno e la prospettiva della grande abbuffata. Nicola Zingaretti si è arreso come volevano Dario Franceschini, Paolo Gentiloni e Matteo Renzi, togliendo di mezzo l'ultimo ostacolo che aveva messo: va bene pure Giuseppe Conte premier, l'uomo che non vuole rinnegare nulla dei quattordici mesi di decreti firmati a Matteo Salvini. Il M5s riporta così nella stanza dei bottoni il partito che ha perso ogni tipo di elezione negli ultimi due anni, in barba agli italiani. E i grillini lo fanno avendo perso anche loro gran parte del consenso elettorale che avevano conquistato. Lasciando perdere i sondaggi, questo esecutivo secondo l'ultima consultazione vera, avrebbe contro più del 60% degli elettori italiani e se si metterà a smontare anche i decreti sicurezza e la chiusura dei porti agli sbarchi degli immigrati - come si ventila - rischia di averne contro ancora di più. Pur di restare in piedi anche il M5s si snatura profondamente, perché dopo avere costruito la sua fortuna popolare nel presentarsi come il movimento dei cittadini che non sarebbe andato a nozze con nessuno, ora è diventato il contrario: è disposto ad andare con tutti. E' entrato in Parlamento come la vergine della politica, ne uscirà come escort consumata ad ogni esperienza. Non ha tutti i torti Giorgia Meloni che in un video di ieri ha preso in mano una scatoletta di tonno: era quella che metaforicamente i grillini volevano aprire, ed è finita che il tonno bello chiuso lì dentro sono diventati proprio loro. Per rabbia e vendetta contro Salvini, d'accordo. Umanamente comprensibile, politicamente una terribile ingenuità. Perché questa volta non solo si accompagnano al nemico di tutta la loro vita (perfino più di Silvio Berlusconi), mettendosi nelle mani di Renzi che da oggi ha il potere di stritolarli quando gli venisse il ghiribizzo. Ma sono destinati a venire divorati da gente che - a differenza dei leghisti - il potere è abituato a mangiarselo ogni mattina a colazione. E ora, dopo una breve cura dimagrante, i leader Pd si sono presentati a palazzo Chigi con in mano forchetta e coltello e bavagliolone legato al collo per riprendere come nulla fosse accaduto il fiero pasto. Non è cosa da principianti come grillini e leghisti: in 14 mesi di esecutivo non sono stati capaci di fare nemmeno un accenno di spoil system, di conquistare nemmeno una casella di rilievo del potere vero in Italia. Il Pd invece in quello è maestro, e grazie ai grillini sbranerà tutto quello che è possibile. Da qui al prossimo mese di giugno sono in scadenza 500 poltronissime in società private e nell'ossatura della macchina dello Stato. Chi è in scadenza è stato scelto dal Pd, chi lo sostituirà verrà scelto ancora dal Pd in barba a qualsiasi svolta mai sognata dagli italiani. Si passa al massimo da una corrente nazarena all'altra, con Franceschini sempre dalla parte giusta. Fosse per loro durerebbero 10 anni a mangiare così. Almeno fino alla scelta del successore di Sergio Mattarella: tanto il presidente della Repubblica l'hanno scelto sempre loro, indipendentemente dal gradimento ricevuto nelle urne: da anni ormai come ha ricordato ieri su queste colonne Riccardo Mazzoni sono abituati ad arrivare al potere prescindendone. L'unica speranza che resta agli italiani - assai flebile- è che il tonno si accorga della sua tragica fine e decida di uscire dalla scatola-trappola in cui si è ficcato.

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