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«Io, Renzi, il Noe e Woodcock...», l'esposto-bombadel generale Adinolfi al Csm

Michele Adinolfi

Valeria Di Corrado e Luca Rocca
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Lo hanno indagato e intercettato per mesi per via di uno scambio di persona che appariva evidente fin da subito; lo hanno interrogato pur nella consapevolezza, comunicatagli dai pm di Napoli Henry John Woodcock, Giuseppina Loreto e Celestina Carrano, e risultante dall'informativa del Noe, della sua totale estraneità all'inchiesta sugli appalti della Cpl Concordia per la metanizzazione di Ischia e dell'agro aversano; gli hanno negato gli atti dell'indagine e le intercettazioni a suo carico nonostante fosse stato prosciolto; e a distanza di due anni dalla sua archiviazione gli atti dell'inchiesta non sono stati ancora depositati. A questo aggiungeteci una fuga di notizie che lo ha sputtanato a mezzo stampa rovinandogli la vita e la carriera. C'è questo, e molto altro, nell'esposto-bomba che l'ex Comandante in seconda della Guardia di Finanza, Michele Adinolfi, il 4 luglio ha fatto pervenire alla Prima commissione del Csm. La stessa alla quale qualche giorno fa la procuratrice di Modena Lucia Musti ha riferito che il colonnello "Ultimo”, e il maggiore Scafarto gli avrebbero parlato della prospettiva di “arrivare a Renzi” proprio attraverso l'inchiesta sulla Cpl. SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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