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Addio a Leonard Cohen Il mondo perde un altro dei suoi poeti

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A luglio, quando la sua Marianne, la donna che lo aveva ispirato per i suoi più grandi successi e che lui aveva amato forse come nessun'altra era morta, Leonard Cohen aveva scritto "ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza, ma non serve che io ti dica di più poiché lo sai già. Adesso, voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada". E ancora: "Marianne è venuto il tempo in cui si è vecchi e i nostri corpi cadono a pezzi: credo che ti seguirò presto. So di esserti così vicino che se tu allungassi la mano, potresti raggiungere la mia". Il cantautore canadese ha raggiunto oggi Marianne. Morto all'età di 82 anni per cause che la famiglia ha preferito non spiegare. Solo uno scarno comunicato della casa discografica: "Con grande dolore vi comunichiamo che il leggendario poeta, musicista e artista, Leonard Cohen è morto. Abbiamo perso uno dei più prolifici e visionari della musica. Una commemorazione si terrà a Los Angeles in una data successiva. La famiglia chiede privacy durante questo momento di dolore". Se ne va così, in una anno che continua ad essere orribile, un altro importante pezzo della storia della musica. Un uomo che il mondo aveva imparato a conoscere anche grazie a chi aveva "preso in prestito" le sue canzoni (da Fabrizio De Andrè a Nick Cave passando per Jeff Buckley). Da Hallelujah a Suzanne parole e musiche che sarebbe impossibile non definire immortali. Solo un mese fa, in una dinamica che ricorda molto quella di un altro grande scomparso quest'anno, David Bowie, aveva presentato il suo ultimo disco, You Want It Darker. Un'opera a metà tra la profondità dei suoi primi capolavori e il testamento spirituale. Una meditazione su Dio (Cohen è nato e vissuto in una famiglia di ebrei praticanti), sul dolore, sul sesso, sull'amore e sulla morte. Temi che hanno accompagnato gran parte della sua carriera. Leonard Cohen era nato il 21 settembre 1934 a Westmount, nel Quebec. Dopo la laurea alla McGill University, si era trasferito nell'isola greca di Hydra dove aveva pubblicato le sue prime raccolte di poesie Flowers for Hitler nel 1964 e i racconti The Favourite Game nel 1963 e Beautiful Losers nel 1966. Tornato negli Stati Uniti, aveva incontrato la cantante folk Judy Collins, che aveva deciso di inserire due sue canzoni nel proprio album In my life. Una delle due era il primo successo di Cohen, Suzanne.  Altro suo brano celebre è stato Hallelujah (1984), canzone resa famosa dall'interpretazione di Jeff Buckley nel 1994 e dai tanti altri artisti, da Bono a Michael McDonald, che hanno voluto coverizzarla.

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