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"Qui crolla tutto, aiutateci"Le telefonate choc del terremoto

Centinaia di chiamate al centralino dei Carabinieri dopo le scosse che hanno devastato i paesi a cavallo tra l'Umbria e le Marche. Gli appelli disperati di chi ha rischiato di morire, anche solo per prepararsi un caffè

Silvia Mancinelli
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Pianti, urla, richieste d'aiuto disperate, appelli accorati con la voce roca, rotta dall'emozione e dalla paura. Le telefonate al 112 dei cittadini subito dopo la scossa di magnitudo 6.5 di domenica mattina tra Umbria e Marche sono la cartina di tornasole del terrore che ha assediato, e che assedia, le zone colpite dal sisma. Un'onda lunga che si sta trasformando in psicosi e che sopravviverà allo«sciame», con tutte le sue conseguenze. Il servizio di pronto intervento ha registrato segnalazioni di persone in difficoltà, timori per parenti o amici che si teme siano finiti sotto le macerie (per fortuna non sarà così, questa volta la terra tremerà senza fare vittime), l'angoscia di chi è rimasto isolato, al freddo, fuori delle pareti domestiche diventate una trappola mortale, la disperazione di chi ha perso tutto.

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