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Blitz a Marconi, 60 immigrati stipati in 6 appartamenti

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Delle vere e proprie scatole di sardine. Con corpi ammassati in condizioni igienico sanitarie precarie in pochi metri. È lo "spettacolo" che si sono trovati davanti gli agenti del Gruppo Marconi, diretto da Stefano Napoli, coadiuvati da una pattuglia del Commissariato San Paolo della Polizia di Stato e da un ispettore della ASL RM3. Da tempo le forze dell'ordine controllavano lo stabile in Via Avicenna in zona Marconi, a Roma. E stamattina, prima dell'alba, è scattato il blitz. Gli agenti hanno trovato più di 60 immigrati, tutti di nazionalità bengalese in affitto e subaffitto, che vivevano in 6 appartamenti. Ogni abitazione ospitava quindi almeno 10 inquilini che occupavano tutti gli spazi possibili (persino il bagno). Oltre al palese sovraffollamento e a importanti problemi di ricambio dell'aria, gli agenti hanno scoperto cucine a gas ed elettriche con pentole e cibi, utenze elettriche collegate con fili scoperti e spine fuori norma potenzialmente pericolose per gli abitanti e gli altri inquilini dello stabile. In due degli appartamenti risiedevano nuclei familiari con bambini: in uno dei due, un monolocale, viveva un intero nucleo familiare con un "ospite" alloggiato nel bagno. Tutti erano uomini, molti di loro, sebbene in possesso del permesso di soggiorno, risultavano non residenti e sono stati identificati. Due extracomunitari, sprovvisti di documenti, sono stati portati presso il centro di foto-segnalamento della Questura, per la verifica delle rispettive delle posizioni: risultati clandestini, sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria. La denuncia è scattata anche per un extracomunitario, titolare di un contratto di affitto che, oltre a subaffittare le stanze agli altri a prezzi che variavano da 100 a 200 euro mensili, aveva attrezzato assieme alla moglie una cucina per fornire cene a pagamento per molti connazionali.

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