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Ogni giorno in Italia spariscono 2 persone

La mamma della piccola Denis Pipitone scomparsa nel 2004

Maurizio Gallo
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Tre su quattro sono migranti. E il 77 per cento di questi ultimi sono minorenni. Missing, scomparsi. Negli ultimi 42 anni quasi trentasettemila persone (36.902per essere esatti) hanno fatto perdere le proprie tracce e sono svanite nel nulla. La maggior parte sono stranieri, soprattutto minori non accompagnati, che sbarcano sulle nostre coste o arrivano in Italia via terra, vengono portati nei centri di accoglienza e poi fuggono. I non italiani sono 28.410 e solo il 23% di nostri connazionali restano da rintracciare (8.492). Cifre che emergono dalla XV Relazione semestrale dell'ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, illustrata al Viminale dal prefetto Vittorio Piscitelli e dal sottosegretario al ministero dell'Interno Domenico Manzione. Il dato sull'incidenza straniera è confermato anche dal rilievo anagrafico: il 64% del totale degli scomparsi e in particolare il 77% degli stranieri ha meno di 18 anni contro il 23% degli italiani, mentre quello degli ultra-sessantacinquenni vede gli italiani al 13% e gli stranieri appena all'1% per una media che si posiziona al 4 per cento. Altro dato in linea: gli italiani scomparsi e poi ritrovati sono il 91% mentre gli stranieri, per lo più migranti che non intendono restare in Italia, si fermano al 63%. Per quanto riguarda le regioni dove si è verificata la scomparsa, in testa è ovviamente la Sicilia, meta continua di sbarchi soprattutto a Lampedusa, il territorio geograficamente più vicino alla costa africana: sono 7.699 le persone scomparse; seguono il Lazio con 7.210, la Lombardia con 3.538, la Campania con 3.509, la Puglia con 3.271 e la Calabria con 2.515. Il rapporto conferma il trend positivo cominciato nel 2014 per quanto riguarda lo scarto fra il numero di denunce e quello relativo alle persone ancora da individuare. Infatti, malgrado le segnalazioni siano in aumento, passando da 166.280 al 31 dicembre 2015 a 175.501 al 30 giugno di quest'anno, quelle rintracciate nella stessa data sono state ben 138.599, il che significa quasi l'80 per cento del totale (78.9). E le attività di ricerca non si fermano, nel tentativo (spesso vano ma comunque irrinunciabile) di risolvere i casi ancora insoluti. Un risultato del lavoro faticoso e certosino portato a termine dal Commissariato governativo in collaborazione con prefetture, forze dell'ordine e magistratura. Del totale degli scomparsi, 12.753 si allontanano volontariamente e, di questi, 10.256 sono minori (9.632 stranieri e 624 italiani). Il numero dei minorenni stranieri è triplicato rispetto al 31 dicembre dello scorso anno, quando erano 4.689. Moltissimi di loro scappano dai centri di accoglienza, come dicevamo, e complessivamente sono ancora da rintracciare 7.787 di loro, cioè il 32,6 per cento di tutti i minori spariti (23.826). Tra i quasi 38 mila missing i casi di «possibili disturbi psicologici» sono stati calcolati in 479 casi, le sottrazioni in 405 e le «possibili vittime di reato» in 98. «È un fenomeno emergenziale, con tendenza all'aumento negli ultimi anni in parallelo con l'aumento degli sbarchi sulle nostre coste di migranti che poi si allontanano dai centri di raccolta per andare altrove; però la maggior parte di coloro che scompaiono riusciamo a ritrovarli e a riportarli a casa», assicura il prefetto Piscitelli. Amara e implicitamente critica la considerazione sua e del sottosegretario Manzione: «Speriamo che il nostro sforzo sia compreso anche dall'UnioneEuropea».

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