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Caso scontrini, assolto l'ex sindaco Ignazio Marino

Marino

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È stato uno dei motivi per cui la sua avventura in Campidoglio si è conclusa prematuramente. Ignazio Marino, oltre ai problemi politici interni alla sua maggioranza, oltre alla panda rossa e alle gaffe, era finito nel tritacarne sia per gli scontrini della sue spesa da sindaco, sia per le presunte irregolarità legate alla sua onlus. Qualche giorno fa la procura aveva chiesto per lui una condanna a 3 anni e 4 mesi. Ma il processo in rito abbreviato si è concluso con un'assoluzione. Per l'ex sindaco di Roma niente peculato, né truffa. Esulta l'ex sindaco che dopo l'assoluzione ringrazia i giudici e i suoi avvocati difensori: "Me lo aspettavo, sapevo di essere innocente. Di fronte ad accuse così infamanti di media e politica è stata finalmente ristabilita la verità. Desidero sottolineare come nei momenti più bui di questa vicenda io non ho mai smesso di credere nella giustizia. La strategia vincente è stata quella di chiedere un confronto tra le tesi oggi bocciate della Procura della Repubblica e le affermazioni di verità che durante questo lungo anno ho pronunciato in ogni sede". "È chiaro - dice parlando del suo futuro - che questa decisione sarà oggetto di valutazione in sede politica e che sarà criticata o lodata espressamente a seconda dei punti di vista da cui ci si mette. Per me questa decisione ha soltanto il valore di ripristino della verità e della conseguente mia interiore tranquillità. Questo il momento di prendere decisioni ma è invece un momento di riflessione su quello che è stato e su quello che verrà". Ma alle parole di Marino fa da contraltare il tweet del presidente del Pd, e commissario romano del partito, Matteo Orfini. Ricordo che chiedemmo le dimissioni di Marino non per gli scontrini (a farlo fu sel) ma perché incapace di risolvere i problemi di Roma.— orfini (@orfini) 7 ottobre 2016

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