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Addio a Aldo Pezzana Capranica del Grillo

Un suo antenato ispirò il celebre personaggio di Sordi. Era nemico degli okkupanti del Valle

Carlo Antini
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Era un uomo d'altri tempi il Marchese del Grillo. Con un'eleganza che la vera nobiltà regala a chi sa di ricoprire un ruolo di primissimo piano. Il Marchese Aldo Pezzana Capranica del Grillo aveva ricoperto le più alte cariche dello Stato: magistrato di altissimo livello e presidente del Consiglio di Stato. Ma il Marchese Del Grillo aveva una personalità poliedrica, come si addice a un uomo colto e vivace, ed era anche appassionato di auto storiche. Anni fa ci ha aperto le porte della sua casa in largo del Teatro Valle e lui volentieri scherzava perfino sull'illustre avo Onofrio che aveva ispirato il personaggio portato sul grande schermo da Alberto Sordi nella celebre pellicola di Monicelli. Il Marchese Del Grillo è morto ieri mattina. Negli anni scorsi era balzato agli onori delle cronache per la vicenda legata all'occupazione del Teatro Valle. La sua famiglia era proprietaria di una parte dello storico stabile nel centro di Roma. L'occupazione del teatro e l'incuria delle amministrazioni lo costringevano a reclamare un credito di 80 mila euro ma soprattutto a preoccuparsi per le condizioni in cui versava il più antico teatro della Capitale. «Da questo Paese dove la giustizia va come va non posso aspettarmi granché - diceva il Marchese del Grillo parlando dell'occupazione del "suo" Valle - Devo fare davvero un grande sforzo per essere ottimista. Questa vicenda mi ha toccato come cittadino amante del teatro. E poi perché il Teatro Valle è stato costruito dalla famiglia di mia moglie all'inizio del '700. Ciò che è avvenuto è orrendo. In un Paese normale ciò non sarebbe stato permesso». Il Marchese del Grillo aveva valori che lo portavano a combattere gli occupanti del Valle in nome di un saldo principio di legalità. «Il Comune di Roma deve preparare un bando pubblico - ci spiegava - ed evitare l'ammucchiata con un altro ente che ha dimostrato di produrre spettacoli diversi da quelli del Valle. Non si possono fare cose stravaganti solo per amore della modernità. Non voglio dire che debbano andare in scena solo i grandi classici. Ma i grandi classici possono essere rivisti in chiave moderna, magari rivalutando e rilanciando la figura dell'attore drammatico, che tanta importanza ebbe nella vita culturale italiana. Se si lavora bene, il Valle può dare anche soddisfazioni economiche. Per questo serve un bando pubblico». Ad oggi ancora nessun bando è stato fatto. Il Marchese Del Grillo aveva ragione. Non ha fatto in tempo a vederlo.

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