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In Italia il cimitero delle navi tra armatori fantasma e cacciatori di relitti

Sono oltre 750 i relitti di imbarcazioni lungo le coste italiane, duecento dei quali grandi navi, abbandonati nei nostri porti. Un vero e proprio cimitero dei giganti del mare, centinaia di migliaia di tonnellate di lamiera arrugginita e di materiali altamente inquinanti, dei quali nessuno ha più cura. Il tema sarà al centro della puntata di domani di Petrolio, la trasmissione di Rai1 in onda il sabato in seconda serata. In questo video l'incontro con il fotografo Stefano Benazzo, "cacciatore di relitti" dopo  una carriera da diplomatico. Con le sue foto racconta storie di navi e marinai, naufragi ed eroismo. Se nel porto di Ravenna trovano riparo da oltre dieci anni tre navi fluviali russe, registrate a San Pietroburgo, il cui armatore è scomparso nel nulla, mille chilometri più a sud, ad Augusta, sono ben diciassette i grandi relitti senza padrone e destinati all'oblio, tra questi vi è addirittura un traghetto. L'assenza di una normativa italiana chiara in materia, la registrazione delle imbarcazione in paesi stranieri e i costi onerosi di rimozione e demolizione, nonché dello smaltimento dei materiali, rendono complessa, se non impossibile ogni azione.

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