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Decapitato il clan dell'usura dei Castelli Romani. Le intercettazioni: vengo lì e ti sfascio

Un'intera famiglia arrestata per usura, estorsione, violenza sessuale, lesioni personali e spaccio di sostanza stupefacente. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Velletri, alle porte di Roma, hanno eseguito 5 provvedimenti restrittivi nei confronti di 3 uomini e 2 donne residenti tra Ariccia ed Albano Laziale. Uno spaccato di criminalità operante nell'area dei Castelli Romani, dove decine di persone per sopravvivere alle proprie difficoltà economiche e per far fronte ai bisogni quotidiani, erano costretti a ricorrere a prestiti usurari. Le indagini, condotte sia con attività tecnica intercettiva ma soprattutto con numerosi servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentito di colpire un sodalizio criminale di tipo "familiare", poiché tre degli indagati sono rispettivamente marito, moglie e figlio maggiorenne, operante in un clima di diffusa e pericolosa omertà. I tassi diinteresse arrivavano anche al 240% su base annua e per recuperare i crediti si ricorreva dalle minacce verbali, psicologiche, e metodi estorsivi degenerati fino a violente aggressioni fisiche con gravissime lesioni personali e violenze sessuali. Sequestrata anche la contabilità del clan: nello specifico sono state conteggiate 36 vittime dell'usura nel 2013 (con introiti pari a 41.700 euro), 46 nel 2014 (58.500 euro), 70 nel 2015 (93.100 euro), 55 nel 2016 (77.450 euro).  Al vertice del sodalizio un 42enne, di Ariccia, con diversi precedenti, già destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale. E' ritenuto responsabile di violenza sessuale continuata nei confronti di una donna annoverata tra le vittime di usura nonché lesioni personali verso un uomo a cui avrebbe fratturato sei costole.

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