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"Ha pagato Apple per fermare i concorrenti". Un miliardo di multa a Qualcomm, colosso dei microchip

Davide Di Santo
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Maximulta al colosso dei microchip. La stangata da 997 milioni di euro ha colpito Qualcomm, accusata dall'Unione europea di aver abusato della sua posizione dominante pagando cifre enormi alla Apple affinché non si servisse da altri produttori di chip. "Qualcomm ha illegalmente tenuto fuori i suoi rivali dal mercato per oltre cinque anni", ha spiegato la commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager in un tweet.  .@Qualcomm to pay fine of €997 mio. They illegally shut out rivals from market of LTE baseband chipsets for over 5 years. Misuse of dominant position. Don't.— Margrethe Vestager (@vestager) 24 gennaio 2018 La Commissione europea ha deciso di imporre una multa di 997 milioni di euro al colosso americano di semiconduttori e chip, per abuso di posizione dominante nel mercato dei chipsets de banda di base LTE. Qualcomm ha impedito ai rivali di competere effettuando pagamenti significativi a Apple a condizione di non rifornirsi da altri concorrenti. "Qualcomm ha illegalmente estromesso i suoi concorrenti, consolidando così la sua posizione dominante", ha detto la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager. Secondo i servizi antitrust della Commissione, le pratiche di Qualcomm hanno privato i consumatori e le altre imprese dei vantaggi di una concorrenza efficace, in particolare una scelta più ampia e una maggiore innovazione. "La società ha versato miliardi di dollari a un cliente maggiore, Apple, per fare in modo che non si approvvigionasse presso i suoi concorrenti", ha detto Vestager: "questi pagamenti non erano dei semplici sconti, ma erano effettuati a condizione che Apple utilizzasse esclusivamente i chipsets di banda di base di Qualcomm". Secondo Vestager, "questa pratica è illegale per le regole dell'Ue in materia di pratiche anti-concorrenziali". I chipsets di banda di base permettono agli smarthphone e ai tablet di connettersi alle reti cellulari e sono utilizzati sia per i servizi vocali sia per le trasmissioni di dati. I chipsets di banda di base Lte, di cui Qualcomm e' di gran lunga il primo fornitore al mondo, vengono utilizzati per la norma 4G. Nel 2011 Qualcomm aveva firmato un accordo con Apple, in base al quale si impegnava a versare somme consistenti a condizione che il colosso di Cupertino utilizzasse solo i suoi chipsets negli iPhone e negli iPad. Nell'accordo era stipulato chiaramente che Qualcomm avrebbe smesso di pagare Apple se quest'ultima avesse commercializzato un apparecchio equipaggiato da un chipset fornito da un concorrente. Secondo i documenti riservati raccolti dalla Commissione, Apple avrebbe pensato seriamente di rifornirsi di chipsets da Intel, ma alla fine ha rinunciato perché sarebbe "costato un sacco di soldi", ha spiegato Vestager. Cambiando fornitore, Apple avrebbe dovuto rimborsare a Qualcomm gran parte dei pagamenti ricevuti nel passato. Del resto, alla scadenza dell'accordo nel settembre 2016, Apple ha iniziato a rifornirsi di chipsets di banda di base presso Intel. Vestager ha sottolineato che questa pratica di Qualcomm e' stata interrotta "dopo che la nostra inchiesta è stata avviata". "Qualcomm si dichiara fermamente contraria alla sentenza e ha espresso l'intenzione di appellarsi al Tribunale dell'Unione Europea - si legge in una nota dell'azienda Usa -  La sentenza della Commissione Europea non riguarda il business delle concessioni di licenze commerciali di Qualcomm e non ha incidenza sulle attività in corso". "Siamo certi che l'accordo non violasse le norme antitrust dell'Unione Europea né pregiudicasse il mercato né danneggiasse i consumatori europei" ha dichiarato Don Rosenberg, executive vice president e general counsel di Qualcomm. "Crediamo che ci siano gli estremi per un riesame del caso e inizieremo subito l'iter dell'appello".

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