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Morte Fabrizio Frizzi, Michelle Hunziker corre ai ripari dopo le accuse

Michelle Hunziker

Silvia Sfregola
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Dal silenzio (social) allo sfogo (social). Fa discutere pure il lungo post che Michelle Hunziker pubblica su Instagram per rispondere agli attacchi subiti dopo la morte del conduttore Rai Fabrizio Frizzi. La Hunziker è finita nell'occhio del ciclone per non aver pubblicato nulla sui suoi profili social. Così, dopo il polverone sollevato dal web nei suoi confronti, Michelle è corsa ai ripari con un lungo post dedicato a Frizzi - senza però mai citarlo - per rivendicare la sua scelta e la libertà di elaborare il lutto in modo privato e personale. La conduttrice sarà la presentatrice del remake di "Scommettiamo che", il celeberrimo programma degli anni Novanta campione di ascolti condotto all'epoca proprio dall'indimenticabile Fabrizio Frizzi e che, a breve, tornerà in tv ma su Canale 5. Buongiorno. In questi ultimi 2 giorni ho riflettuto riguardo un fenomeno assurdo che sta accadendo nel “mondo dei social” e che, con mio grande dispiacere, mi ha toccato da vicino. Molte, troppe persone stanno perdendo completamente il senso della vita reale sentendosi in assoluto potere, nella loro ipocrisia, di decidere cosa sia giusto dire o fare in determinate situazioni o a seguito di determinati fatti del quotidiano.
Un esempio lampante è il modo in cui queste persone sui social si aspettino di come gli “altri” debbano affrontare il proprio lutto. Danno per scontato che un personaggio pubblico debba per forza postare sempre qualcosa o rispettare un assurdo silenzio imposto quando qualcuno purtroppo viene a mancare. In primo luogo, da che mondo è mondo, ognuno dovrebbe affrontare il lutto come vuole, come può e a sua completa sensibilità e discrezione. Non è assolutamente detto che si abbia sempre voglia di rendere pubblico il proprio dispiacere sui social e non è nemmeno detto che una persona non soffra perchè non lo annuncia in un post. I social network, per me, sono e dovrebbero restare un posto dove tutti possono dare sfogo alla propria creatività e non il contenitore di falsa moralità e totale ipocrisia. Mi sono personalmente venute a mancare molte persone care nella vita e ogni volta cerco di affrontare il mio lutto con amore, l'unica via possibile per me. Spero pertanto che tutti coloro che mi hanno scritto come devo o non devo affrontare la scomparsa di un caro collega, che ho amato come tutti moltissimo, si facciano un esame di coscienza. 
Grazie di ❤️❤️❤️ Un post condiviso da Michelle Hunziker (@therealhunzigram) in data: Mar 29, 2018 at 6:45 PDT "In questi ultimi 2 giorni - scrive la showgirl - ho riflettuto riguardo un fenomeno assurdo che sta accadendo nel 'mondo dei social' e che, con mio grande dispiacere, mi ha toccato da vicino. Molte, troppe persone stanno perdendo completamente il senso della vita reale sentendosi in assoluto potere, nella loro ipocrisia, di decidere cosa sia giusto dire o fare in determinate situazioni o a seguito di determinati fatti del quotidiano. Un esempio lampante è il modo in cui queste persone sui social si aspettino di come gli 'altri' debbano affrontare il proprio lutto. Danno per scontato che un personaggio pubblico debba per forza postare sempre qualcosa o rispettare un assurdo silenzio imposto quando qualcuno purtroppo viene a mancare". E ancora: "In primo luogo, da che mondo è mondo, ognuno dovrebbe affrontare il lutto come vuole, come può e a sua completa sensibilità e discrezione. Non è assolutamente detto che si abbia sempre voglia di rendere pubblico il proprio dispiacere sui social e non è nemmeno detto che una persona non soffra perché non lo annuncia in un post. I social network, per me, sono e dovrebbero restare un posto dove tutti possono dare sfogo alla propria creatività e non il contenitore di falsa moralità e totale ipocrisia. Mi sono personalmente venute a mancare molte persone care nella vita e ogni volta cerco di affrontare il mio lutto con amore, l'unica via possibile per me". "Spero pertanto che tutti coloro che mi hanno scritto come devo o non devo affrontare la scomparsa di un caro collega, che ho amato come tutti moltissimo, si facciano un esame di coscienza".

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