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Alessandro Monterosso vola su TikTok, arrivano le pillole educative per aspiranti imprenditori

Francesco Fredella
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Alessandro Monterosso, co-fondatore e ceo uscente di Patchai, è un cervellone: Forbes l’ha inserito tra gli Under 30 che cambieranno il Paese e tra i 100 top manager di successo. Sempre Forbes dice che “la startup, creata ad agosto 2018 e lanciata sul mercato a fine 2019, vanta già tra i suoi clienti aziende leader nel settore pharma, come Novartis e Roche, ed è l’unica realtà italiana a essere stata accelerata in Silicon Valley da Plug&Play Tech Center, il più importante incubatore al mondo, lo stesso che ha incubato colossi come Google e Paypal”. Attualmente Alessandro supporta i giovani founders e aspiranti tali a raggiungere i loro obiettivi imprenditoriali.

Giusto qualche dato: Master in leadership al MIT e in Business alla SDA Bocconi. Attualmente è Direttore di BD Europe presso Alira Health, Key Opinion Leader presso Binance e Advisor di Ironcoporation. Ora ha deciso di sbarcare anche su Tik Tok e i suoi video sono diventati subito virali. Tra l’altro il grande merito di Monterosso, che sui social va fortissimo, è tutto legato alla sua start up, premiata tra le 100 migliori al mondo nel settore digital health. Unica realtà tutta italiana che è riuscita ad arrivare in Silicon Valley per essere incubata da Plug and Play (l'incubatore dove sono nate Google e Paypal).

Ora il suo successo che potrebbe non avere più segreti, sbarca su Tik Tok, la piattaforma amata dalla Generazione Zeta. Ma c’è una curiosità: Monterosso era infermiere. “Tutti dicevano che quello che volevo fare era impossibile. Poi ce l’ho fatta”, racconta. “Quando ero infermiere lavoravo in ospedale e mi frustrava il fatto che nel 2017 ancora si usavano carta e penna e dispositivi disconnessi per catturare e analizzare i dati dei pazienti. Da qui l’idea di creare l’infermiere virtuale. Mi sono licenziato, addio posto fisso. Mentre studiavo ho messo a terra il team e ho iniziato a partecipare competizioni per startups”, dice ancora Monterosso. Un successo dopo l’altro e in appena 3 anni: lancia due prodotti, assume 40 dipendenti, raccoglie oltre 5 milioni di euro e viene acquisito da una multinazionale americana.

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