Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Papa Francesco suona la sveglia ai governi: “forza con i vaccini”, più aiuti a chi ha perso tutto

  • a
  • a
  • a

Sveglia suonata da papa Francesco ai governi di tutto il mondo, compreso ovviamente quello di Mario Draghi, per cambiare passo sulle vaccinazioni che sono in grave ritardo nei paesi occidentali e così non riescono ad arrivare manco le dosi in quelli più poveri che non possono permetterseli. Nella sua benedizione Urbi et Orbi al termine della Santa Messa Pasquale Francesco ha detto: “Tutti, soprattutto le persone più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno diritto di avere accesso alle cure necessarie. Ciò è ancora più evidente in questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia e i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta. Nello spirito di un internazionalismo dei vaccini, esorto pertanto l'intera comunità internazionale a un impegno condiviso per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione, specialmente con i Paesi più poveri”

Il Papa ha tuonato anche contro la corsa agli armamenti che in un periodo così grave come quello della pandemia non si è fermata, provocando guerre e conflitti in tutto il mondo: “L' annuncio di Pasqua non mostra un miraggio, non rivela una formula magica, non indica una via di fuga di fronte alla difficile situazione che stiamo attraversando. La pandemia è in pieno corso, la crisi sociale è sempre più pesante, specie per i più poveri. Malgrado questo – ed è scandaloso- non cessano i conflitti armati e si riempono gli arsenali di armi. E' questo è lo scandalo”.

Un pensiero anche a chi è stato colpito non solo dai lutti, ma dalle conseguenze economiche della pandemia: “Il Crocifisso Risorto è conforto per quanti hanno perso il lavoro o attraversano gravi difficoltà economiche e sono privi di adeguate tutele sociali. Il Signore ispiri l'agire delle autorità pubbliche perché a tutti, specialmente alle famiglie più bisognose, siano offerti gli aiuti necessari a un adeguato sostentamento. La pandemia ha drammaticamente aumentato il numero dei poveri e la disperazione di migliaia di persone. Occorre che i poveri riprendano a sperare come diceva Giovanni Paolo II”.

Il Papa poi nel suo messaggio Urbi et Orbi ha rivolto messaggi particolari al popolo di Haiti, ai giovani che si trovano davanti alle repressioni in Myanmar, al popolo libanese, a quello libico e a quello dello Yemen, e all'Ucraina orientale, devastati da contrasti e conflitti. Un pensiero particolare anche all'Iraq “che ho avuto la gioia di visitare nel mese scorso e che prego possa continuare il cammino di pacificazione intrapreso, perché si realizzi il sogno di Dio di una famiglia umana ospitale e accogliente verso tutti i suoi figli”. E a tutti i popoli dell'Africa, devastati dal terrorismo specialmente “nel Sahel e in Nigeria”, ammoniti a ricordare la “sacralità della vita”. Per il Papa “troppe guerre e troppe violenze ci sono ancora nel mondo”.

Dai blog