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Gianluca Bernardi, la bicicletta al tempo del Covid

Maria Monsè
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Il mezzo di trasporto più semplice e popolare di sempre, ai tempi della pandemia globale. Intervista all’imprenditore del settore ciclo Gianluca Bernardi. La bicicletta in Italia sembra vivere il suo momento di gloria e sono tanti i fattori che stanno concorrendo a renderla il mezzo di trasporto ideale per gli spostamenti in città, nonostante la stagione sia avviata verso l’inverno. Le ragioni di questa popolarità sono da ricercare sicuramente nelle recenti scelte del governo rispetto alla mobilità sostenibile e a tutto quello che ricade dentro il cappello del “Bonus Bici”, ma anche in un mercato – quello del ciclismo – che da diversi anni fa segnare numeri in crescita. Poi ci sono tutti gli aspetti legati al benessere e agli effetti positivi che un’attività come quella dell’andare in bici è in grado di apportare al nostro organismo e alla nostra qualità della vita. Covid compreso. Vediamo alcuni dati, in compagnia di Gianluca Bernardi, CEO e Imprenditore di BRN Bike Parts, azienda Italiana fra i principali player del mercato nazionale ed europeo nel settore della distribuzione di componenti, ricambi e accessori per la bicicletta. 

Bonus Bici, il click day si avvicina
Il 3 novembre è la data prevista dal Ministero dell’ambiente in cui tutti coloro che hanno acquistato una bicicletta, anche a pedalata assistita, o un veicolo per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, potranno inviare la propria richiesta e sperare di accedere ad un rimborso pari al 60% dell’importo speso, per un massimo di 500 euro.

La gestione operativa della misura delineata all’interno del decreto attuativo dello scorso 5 settembre avverrà tramite un’applicazione web accessibile - attraverso la propria identità digitale SPiD - direttamente dal sito del Ministero dell’Ambiente, su cui è già presente una sezione informativa dedicata al Bonus Mobilità. 

Ma la cifra che il governo ha messo a disposizione per questa operazione rischia di non essere sufficiente nemmeno per la metà degli aventi diritto: secondo i dati di Confindustria Ancma, solo fino allo scorso giugno erano già state vendute circa 540.000 bici, 200.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Come si legge sullo stesso decreto attuativo, al comma 3 dell’articolo 4:

I buoni mobilità sono emessi secondo l’ordine temporale di arrivo delle istanze fino ad esaurimento delle risorse disponibili per l’anno 2020. Partiamo dal Bonus Bici: è lui il principale responsabile di questa importante impennata del mercato? Gianluca Bernardi: “Il bonus bici ha sicuramente avuto un ruolo nella crescita dei volumi di vendita di biciclette nell’anno in corso ma non è l’unico responsabile. La ripresa del mercato del ciclo era iniziata già diversi mesi, mostrando importanti segnali di crescita già in periodo pre-covid”. 

L’economia singhiozza, il mercato della bici vola
Il 15 marzo scorso la borsa di Milano ha perso il 17%, facendo registrare il peggior calo giornaliero nella storia. Milioni di euro andati in fumo e una situazione di incertezza economica diffusa che continua ad aleggiare sul nostro paese, a causa dei lockdown – totali o parziali – che continuano ad essere tristi protagonisti delle nostre vite. Al contempo, il 2020 in Italia sarà ricordato come un anno davvero indimenticabile per gli operatori del settore bici, con numeri davvero consistenti in termini di crescita, vendite e fatturato. 

Vero è che la rinascita della bici nel nostro paese era iniziata da qualche anno, mostrando al mercato timidi segnali già prima che il Corona Virus irrompesse sulla scena mondiale. Secondo i dati del rapporto Confindustria Ancma, il 2019 aveva già visto un incremento in termini di punti percentuali sul 2018 pari al 7 per cento, con 1,7 milioni in più di biciclette vendute. Ma le previsioni per il 2020 parlano di 2 milioni di pezzi venduti, quasi 350mila in più del 2019 con un incremento che sfiora il 20 per cento. 

A confermarlo è Gianluca Bernardi, parlando direttamente della sua esperienza imprenditoriale: “Il settore della bici sta vivendo un momento di forte crescita. Dopo l’emergenza che anche noi abbiamo dovuto affrontare durante il lockdown della scorsa primavera, la nostra azienda è riuscita a recuperare e anzi, ha già raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati per il 2020, quando mancano ancora 3 mesi alla fine dell’anno. Ma continuiamo a navigare a vista, perché il momento non consente di fare altro. In ogni caso, sono molto felice che tanta gente si sia avvicinata per la prima volta al mondo del ciclismo, una volta che si sale in sella poi è difficile scendere”. 

Covid, gli sportivi reagiscono meglio
Secondo un recente studio la capacità aerobica – ovvero la capacità dell’organismo di utilizzare l’ossigeno per produrre energia durante uno sforzo - è correlata positivamente rispetto al contagio da COVID19. In altre parole, chi ha i polmoni più allenati reagisce meglio alla malattia.

Lo studio, pubblicato il 5 Ottobre 2020 sul giornale Mayo Clinic, ha preso in esame 246 soggetti che avevano svolto in precedenza un test da sforzo per valutare la loro capacità aerobica e cardiaca, tra il 2016 e il 2020. Tutti i soggetti sono accomunati dall’aver contratto il Corona Virus quest’anno: analizzando i loro test da sforzo è emerso che tutti i soggetti ospedalizzati (89 ndr. ) avessero registrato una capacità aerobica nettamente inferiore a quella di chi aveva avuto un decorso della malattia più leggero.  

Il ciclismo può essere considerato uno sport in grado di allenare la nostra capacità aerobica?
Gianluca Bernardi: “Assolutamente sì. Ormai è ampiamente risaputo che pedalare fa bene, abbassa lo stress, allena il cuore, controlla il peso e mantiene in forma. Questo studio prova che le il ciclismo, e gli sport aerobici in genere, allenano i nostri polmoni a migliorare le proprie performance e a resistere con più efficacia ad una minaccia, quella del corona virus, con il quale temo dovremo convivere per ancora molto tempo”.  

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