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È polemica su internet riguardo al libro e al film «ACAB»: c'è chi la giudica una storia immorale, c'è chi invece si sta avvicinando al mondo, per molti oscuro, dei poliziotti del reparto mobile, i cosiddetti celerini.

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Maccari,crede che il film di Sollima, tratto dal libro di Bonini, sia vicino alla realtà dei poliziotti? «Conosco bene il libro "ACAB" e l'ho presentato a Catanzaro. Non mi spaventa una riflessione su certe questioni: va riconosciuto al racconto che per la prima volta si guarda oltre le ragioni della lotta». È verosimile che i celerini siano persone vicine politicamente alla destra, come si racconta nel film? «Da sempre si crede che la polizia sia di destra e che a sua volta la destra tuteli i poliziotti. Ma è una fantasia, noi facciamo giuramento di fedeltà alla Repubblica. Anch'io ero nel reparto mobile a Padova, nell'83, all'epoca del processo ai Nocs e posso sconfessare questa favola almeno per metà, nel senso che esiste la diversità: ci sono ragazzi di destra con le croci celtiche tatuate, ma altri che hanno invece tatuato sul braccio Gesù o la foglia di marijuana. A Bonini va il merito di aver valutato in maniera diversa il lavoro dei poliziotti, con un' opera che analizza un punto di vista e apre un dibattito sul mondo dei poliziotti». I poliziotti si sentono abbandonati dallo Stato? «Ci sentiamo spesso molto soli: se tutto va bene è ok, ma se qualche operazione fallisce è sempre colpa dell'anello più debole. A volte ci sentiamo figli di nessuno, figli dell'opposizione e orfani della maggioranza. Mi è piaciuta molto la scena del film in cui il poliziotto davanti al Parlamento urla contro il potere: anche lui ha una figlia di 8 anni da salvaguardare. È una scena spettacolare in cui si esprime rabbia, angoscia e frustrazione: lo spirito dei poliziotti va al di là della politica». Non crede che in Italia si metta sempre il dito nella piaga dimenticando i fatti positivi che pure avvengono nel nostro Paese? «Fa parte del carattere italiano. Ci si dimentica quante cose belle facciano i poliziotti salvando ogni giorno tante persone. Ma se poi fanno un errore ci scrivono su paginate intere, dando vita ad una una strumentalizzazione politica e partitica». Cosa manca ai poliziotti? «Per i prossimi 5 anni non abbiamo soldi per i mezzi di difesa: gli scudi sono vecchi e facilmente scalfibili, mentre ancora si dibatte se adottare o no gli spray anti-aggressione. Ma per fortuna la formazione fa passi da gigante, soprattutto da quando è nata 3 anni fa a Nettuno la Scuola di Ordine Pubblico». Din. Dis.

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