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Con Rai 5, il canale del digitale terrestre di viale Mazzini che inizia le trasmissioni il prossimo 26 novembre, torna in tv Renzo Arbore, protagonista delle nuove prime serate della rete al nastro di partenza.

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Inquest'ottica, come tutti i canali tematici, sarà meno esposta al confronto con l'Auditel e potrà contribuire a colmare le lacune presenti nella tv generalista». Con quali trasmissioni approda su Rai 5? «La prima si chiama "A lunga durata" ed è realizzata da Gianluca Nannini. Io sarò il protagonista assoluto dell'appuntamento durante il quale tutto il mio repertorio televisivo verrà mandato in onda con il contributo di esperti e di miei amici che, con immagini, spiegheranno al pubblico il significato del mio modo di fare tv». Come nasce il titolo «A lunga durata»? «Esprime lo spirito dei miei programmi che non si consumano e sono perennemente fruibili, a differenza di quella che oggi viene etichettata come instant tv, legata al momento». Sarà anche un programma con Elio de Le Storie tese? «Subito dopo "A lunga durata», andranno in onda 12 puntate che si possono considerare il meglio, rivisitato, del programma "Doc", da me ideato e condotto alla fine degli anni '80, da Monica Nannini e Gegè Telesforo. Io ed Elio de Le Storie Tese, a cui attribuisco una grande competenza musicale, ne curiamo una sorta di introduzione, spiegando le atmosfere e i gusti dell'epoca. Alla maniera "arboriana", cercheremo di avvicinare il pubblico giovane alla musica di un certo tipo, quella che non trova spazio sulla tv generalista». Ma il pezzo forte è la sua presenza su Rai 5... «Dal prossimo anno, dovrei collaborare più intensamente con l'emittente. È previsto l'arrivo su Rai 5 di "Oggi qui domani là", programma che, dalla prossima settimana, farà il suo esordio su Rai International. Un appuntamento dedicato a tutte le mie scorribande televisive da un capo all'altro del mondo, come suggerisce il titolo. Ma affronterò anche altri temi a me cari con contributi inediti che ho realizzato personalmente con la mia telecamera personale». Qualche anticipazione? «Manderò in onda filmati inediti da me realizzati in Giappone e in Cina, sempre nell'ottica dell'intrattenimento alla mia maniera. Ho una gran mole di materiale girato in Sicilia che attende solo di essere riordinato per la messa in onda. Sarà un appuntamento singolare ed intelligente nel quale il dialogo tra culture differenti, all'insegna del linguaggio comune della musica, rivestirà un ruolo importante. Ma per tutto ciò attendiamo il 2011. Per adesso, l'appuntamento con "Oggi qui, domani là" è su Rai International, una tv alla quale sono molto legato per la sua vocazione ad avvicinare l'Italia ai tanti nostri connazionali sparsi per il mondo». Come spiega il proliferare di tanti canali tematici, molti dei quali legati all'avvento del digitale terrestre? «Il loro approdo sia sulla Rai sia su Mediaset e Sky rappresenta un timido affacciarsi all'orizzonte di nuovi soggetti tv che, se ben curati, dovrebbero divenire mezzi di comunicazione artistica e culturale in grado di soddisfare le esigenze di una platea differente da quella generalista». Non ritiene che, invece, possano togliere pubblico alle reti tradizionali? «Assolutamente no. Lo dimostra il fatto che le reti free del digitale terrestre, non essendo a pagamento, hanno quadruplicato, negli ultimi anni gli ascolti senza nulla togliere ai canali tradizionali». Non è troppo questo proliferare di tv tematiche? «Io credo che alla tv, oggi, stia accadendo quello che accadde alla Radio negli anni '70. Allora, cominciarono a sorgere le prime radio private tematiche che si sono imposte all'attenzione generale per la differente varietà musicale che le caratterizzava. Hanno rappresentato un valore aggiunto ed oggi non si potrebbe immaginare l'universo musicale senza la loro presenza». A proposito di musica, a quando un nuovo disco? «Ho iniziato a lavorare ad un altro progetto musicale che prevede la riscoperta ed il riarrangiamento alla mia maniera di una serie di brani del nostro passato più caro».

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