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Formula E a Roma, parte lo show all'insegna della sostenibilità

La gara fra monoposto internazionali ad alimentazione elettrica

Silvia Sfregola
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Spettacolo all'insegna della sostenibilità ambientale. La Formula E, il campionato delle vetture elettriche, sbarca per la prima volta a Roma nel quartiere Eur. Un evento fortemente voluto dalla giunta guidata da Virginia Raggi e che, spiega la sindaca, « deve essere ripetuto». Anche perché dai romani c'è stata «una grande risposta» ed i «30 mila biglietti sono andati esauriti appena sono stati messi in vendita». Obiettivo sensibilizzare anche i comuni cittadini all'utilizzo delle auto elettriche, come spiegato in un apposito forum organizzato alla vigilia della gara. «Il motore elettrico può essere il futuro: è la sfida che dobbiamo affrontare, dobbiamo coinvolgere i cittadini in questo cambiamento storico, culturale», spiega Raggi. «Roma è una città complessa, spesso il trasporto pubblico arriva con difficoltà nelle periferie e dunque il ricorso all'auto privata è grande. Dobbiamo iniziare a usare mezzi che abbattano le emissioni. Il motore elettrico è una soluzione ai problemi che affliggono una grande città: per questo ci stiamo impegnando per mettere almeno 700 colonnine per la ricarica elettrica in città entro il 2020 e ci siamo imposti il limite del 2024 per eliminare i diesel dalla capitale», dice ancora. Un pensiero condiviso anche dal numero uno della Fia, Jean Todt. «La macchina elettrica è la più adatta per le città e va utilizzata», argomenta. «Le rivoluzioni non si fanno mai in un giorno, serve tempo ma bisogna far sparire dalla circolazione le auto che inquinano e che sono poche sicure. Servono incentivi per le auto nuove. Oppure almeno bisognerebbe dare alle persone le possibilità di comprare un'auto usata ma meno inquinante. Avremmo già fatto un grosso passo in avanti», gli fa eco il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani. Per Luigi Di Maio, la Formula E è «un simbolo del futuro». «Non si tratta solo di una gara per appassionati, ed io lo sono, ma di un nuovo modello di mobilità che si comunica ai più giovani», dice ancora passeggiando per i box. «Io vorrei che un 18enne desiderasse come sua prima macchina un'auto elettrica», dichiara lodando lo sforzo «non indifferente» fatto dall'amministrazione capitolina per aggiudicarsi un evento che «avrà ricadute importantissime sulla città».

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