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Attacco agli ebrei a Sydney, i terroristi avevano giurato fedeltà all'Isis

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Antisemitismo e conflitto in Palestina come carburante per il terrorismo di stampo islamista. Gli investigatori antiterrorismo australiani stanno esaminando i legami degli attentatori di Sydney con lo Stato Islamico dopo che le autorità hanno stabilito che i killer di Bondi Beach avevano giurato fedeltà all'Isis e che una bandiera dell'Is sarebbe stata trovata nel loro veicolo, secondo quanto riportato da Abc News Australia. Gli assalitori sono stati identificati come padre e figlio: Naveed Akram, 24 anni, ricoverato in ospedale sotto sorveglianza della polizia, e Sajid Akram, 50 anni, morto domenica nello scontro a fuoco con gli agenti.

 

Le indagini - Le autorità del Nuovo Galles del Sud hanno riferito che almeno 16 persone sono state uccise compreso un aggressore, e oltre 40 sono rimaste ferite, nell'attacco avvenuto ieri vicino a Bondi Beach a Sydney, durante un raduno della comunità ebraica per le festività di Hanukkah. Abc News Australia ha riferito che gli investigatori del Joint Counter Terrorism Team ritengono che i due aggressori abbiano giurato fedeltà allo Stato Islamico. Un alto funzionario dell'antiterrorismo ha riferito all'emittente che una bandiera dell'Isis è stata trovata all'interno dell'auto dei sospettati sul posto. Secondo il giornale, l'agenzia di intelligence interna australiana, Asio, ha indagato circa sei anni fa su uno degli aggressori, il ventiquattrenne Naveed Akram, per presunti legami con una cellula legata allo Stato islamico con sede a Sydney. La polizia ha confermato che sulla scena sono stati rinvenuti ordigni esplosivi improvvisati, descritti come attivi ma rudimentali. Le autorità hanno dichiarato che non stanno cercando altri sospettati e che le indagini sui possibili moventi sono ancora in corso.

 

Allerta per gli israeliani nel mondo - Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha emesso un aggiornamento per i cittadini israeliani all'estero, raccomandando "fortemente" di evitare eventi di massa non protetti, come sinagoghe, centri Chabad o feste di Hanukkah. Diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Iran, Qatar, Libano e l'Autorità nazionale palestinese, hanno condannato l'attacco.

 

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