Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Duello a distanza tra Mamdani e Trump. Il sindaco di New York accende lo scontro

Foto: Lapresse

Fausta De Rossi
  • a
  • a
  • a

Lo scontro tra il neo sindaco di New York Zhoran Mamdani e il presidente Usa Donald Trump era del resto cominciato già da tempo. Un braccio di ferro destinato a durare, nonostante un timido segnale di «raffreddamento» proprio da parte del tycoon che nella notte elettorale, mentre il nuovo volto della sinistra americana pronunciava il suo «discorso della vittoria», aveva dato ampio sfogo al suo pensiero con oltre trenta post condivisi in circa due ore. Ma soprattutto aveva parlato ai suoi. «Dobbiamo imparare la lezione». E ancora sul fatto che il capo della Casa Bianca non abbia chiamato Mamdani - non si capisce poi perché avrebbe dovuto farlo - il tycoon ha risposto: «Io amo New York, il discorso del neo sindaco Zohran Mamdani è stato un discorso arrabbiato, dovrebbe essere molto gentile con me. Deve essere un po' più rispettoso nei confronti di Washington. Io voglio che la città di New York abbia successo. Dovrebbe contattarci. Io sono qui, sarebbe più appropriato che lo facesse lui», ha aggiunto.


Dall’altra parte però i toni sono invece ancora più accesi. Nel day after della vittoria che comunque passerà alla storia, Mamdani (che si insedierà a gennaio) ha detto che «non si farà intimidire dalle minacce del presidente Trump» e che New York «fornirà il manuale su come sconfiggere il tycoon e il suo movimento politico». E secondo quanto riporta il New York Times il primo cittadino della Grande Mela è pronto a farlo anche per le vie legali. Mamdani potrebbe avere poche, se non nessuna, leve per contrastare l'amministrazione Trump, a parte il contenzioso. Il sindaco neo eletto ha promesso di assumere altri 200 avvocati per l'ufficio legale della città, anche per contrastare quello che nella sua campagna elettorale ha descritto come «eccessi presidenziali». «Quindi, Presidente Trump, ascoltatemi quando dico questo: per arrivare a uno qualsiasi di noi, dovrete passare attraverso tutti noi», ha affermato Mamdani. E mentre i mass media americani si interrogano sul «fenomeno» newyorkese,  sul quale pochi comunque scommettono in un salto «presidenziale», Trump richiama i suoi. E non tanto per la sconfitta di New York, dove di fatto i repubblicani del Maga non correvano e dove i dem vincono praticamente da sempre, quanto in Virginia. Nello Stato della Cia e del Pentagono i democratici - quelli "autentici" - hanno stravinto. Così come nel New Jersey. E per quanto siano elezioni «locali» e dunque non paragonabili alle presidenziali, occorre dargli il peso che meritano, soprattutto in vista del mid term, previsto l’anno che sta per cominciare e attraverso il quale i repubblicani potrebbero perdere la maggioranza alla Camera. Una partita ben più importante per la Casa Bianca.


Per questo il tycoon ha detto hai suoi di fare il possibile per interrompere lo shutdown, ovvero il blocco di tutte le attività federali in attesa dell’approvazione del bilancio. Il muro contro muro tra i due partiti tiene la manovra ferma da mesi e da 38 giorni gli stipendi di milioni di americani sono fermi. E con loro diversi servizi. Da oggi, ad esempio, verrà tagliato del 10% il traffico aereo in 40 principali aeroporti del Paese, per alleggerire la pressione sui controllori del traffico aereo che la prossima settimana perderanno un altro stipendio. Starà dunque adesso ai membri del Congresso trovare la mediazione necessaria per tornare alla normalità e recuperare popolarità.
Ancora, un’altra partita delicatissima attende Trump, quella della Corte Suprema che proprio in questi giorni sta analizzando la questione di legittimità dei dazi imposti dalla Casa Bianca. Lo stesso Trump è stato ascoltato dalla Corte e commentando lo scetticismo già espresso dai giudici, ha avvertito che una sentenza sfavorevole «sarebbe devastante per il nostro Paese» aggiungendo che «dovremo elaborare un piano B. Possiamo fare altre cose ha spiegato - ma sarebbero più lente in confronto». Intanto Wall Street ha chiuso in negativo

Dai blog