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Israele avverte Greta Thunberg e la barca ProGaza: attraccate e vi arrestiamo

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Le autorità israeliane sarebbero pronte a bloccare e arrestare l'equipaggio della Madleen, la nave della Freedom Flotilla Coalition (Ffc), se raggiungerà le coste di Gaza. L'imbarcazione, salpata domenica dalla Sicilia, è composta da volontari di diverse nazionalità, tra cui l'attivista per l'ambiente Greta Thunberg, e naviga verso Gaza decisa a consegnare aiuti umanitari il prossimo sabato 7 giugno. Lo riferisce il Jerusalem Post citando fonti militari, secondo cui l'esercito intende diramare un avvertimento diretto alla nave, contenente l'ordine di non avvicinarsi alle coste della Striscia. Se tale ordine sarà ignorato, potrebbe scattare l'arresto.

 

E' la seconda volta che la Ffc cerca di rompere l'assedio su Gaza in meno di poche settimane. La prima volta, un drone ha colpito il motore, mandando l'imbarcazione in avaria. Secondo l'equipaggio, intorno alle 2 del mattino di oggi un drone armato ha sorvolato il natante, per poi allontanarsi. La coalizione, istituita nel 2010, denuncia il blocco marittimo, terrestre e aereo che Israele esercita su Gaza dal 2006, evidenziando che, all'indomani dell'attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas, tale blocco è diventato più stringente, lasciando la popolazione - che conta oltre 2 milioni di persone - senza beni di prima necessità come cibo, acqua, elettricità e medicinali. A fine maggio il governo israeliano ha parzialmente rimosso tale blocco, mettendo in campo un meccanismo di distribuzione degli aiuti che esclude le organizzazioni umanitarie operative sul terreno, a partire dalle Nazioni Unite. Ieri, la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) il consorzio statunitense che è stato incaricato da Tel Aviv della distribuzione dei pacchi alimentari, ha però sospeso le operazioni. Il giorno precedente, il portavoce delle Forze armate israeliane ha giustificato lo stop con la necessità di realizzare "lavori di ristrutturazione, riorganizzazione e miglioramento dell'efficienza".

Il portavoce dei militari ha inoltre ordinato alla popolazione di evitare le strade che conducono ai centri di distribuzione poiché diventate ormai "zone di combattimento": "Confermiamo- si legge nella dichiarazione- che domani sarà vietato circolare sulle strade che conducono ai centri di distribuzione (...) e l'ingresso nei centri di distribuzione è severamente vietato".

 

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