Ue, il rapporto di Draghi: "Cambiamento radicale perché continui a esistere"
L’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, presentando questa mattina il suo rapporto sulla competitività europea in una conferenza stampa congiunta con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha sottolineato la necessità di un "cambiamento radicale" per garantire il futuro dell’Unione Europea. Draghi, in un documento contenente 170 proposte "e compilato senza alcuna pressione", ha evidenziato tre aree principali su cui l’Europa deve concentrarsi: "innovazione, energia e sicurezza". L’Europa deve migliorare il coordinamento tra i paesi membri e le istituzioni comunitarie, riducendo il numero di decisioni prese all’unanimità e promuovendo la cooperazione rafforzata e il debito comune.
Video su questo argomentoUe, Tovaglieri "Report Draghi certifica fallimento governance europea"
L'ex presidente del Consiglio ha anche sottolineato l’importanza di affrontare le sfide legate alla decarbonizzazione e alla sicurezza energetica, oltre a ridurre le dipendenze da paesi terzi. In sintesi, una chiamata all’azione urgente e concreta per affrontare le sfide economiche e garantire una crescita sostenibile per l’Europa. Secondo il rapporto di Draghi, in primo luogo l’Europa deve colmare il divario di innovazione. In secondo luogo, per abbassare i prezzi dell’energia e cogliere le opportunità industriali della decarbonizzazione, l’Europa ha bisogno di un piano congiunto che garantisca che l’ambiziosa domanda possa essere accompagnata dalla leadership sulle tecnologie che la forniranno. Un processo che "dovrà abbracciare le industrie che producono energia, che consentono la decarbonizzazione, come la tecnologia pulita e l’automotive, e le industrie cosiddette hard to abate".
Sostenibilità, da mobilità a verde urbano: la sfida per il clima si vince nelle città
Inoltre, l’Ue dovrà necessariamente ridurre le dipendenze dall’esterno: "Data la dipendenza dalle importazioni che vanno dalle materie prime alla tecnologia avanzata, l’Ue dovrà sviluppare una vera e propria 'politica economica straniera' che coordini gli accordi commerciali preferenziali e gli investimenti diretti con le nazioni ricche di risorse". Ma Draghi non sottovaluta neanche il fatto che "l’Europa dovrà anche sviluppare una capacità industriale di difesa forte e indipendente che le consenta di soddisfare la crescente domanda di risorse e attrezzature militari e rimanere in prima linea nella tecnologia della difesa".
Video su questo argomento TMNewsDraghi: "L'Europa è di fronte a una sfida esistenziale"
Tutti principi condivisi anche dalla nuova Commissione, la cui formazione è ancora in divenire ma la cui continuità è assicurata dalla rinnovata presidenza von der Leyen: "Con Draghi abbiamo condiviso analisi della situazione economica e abbiamo iniziato a delineare soluzioni. Ciò è stato facilitato dal nostro accordo su due principi fondamentali. In primo luogo, l’unico modo per garantire la nostra competitività a lungo termine è quello di abbandonare i combustibili fossili e passare a un’economia pulita, competitiva e circolare. In secondo luogo, i nostri sforzi sulla competitività devono andare di pari passo con una maggiore prosperità per tutti in Europa. Tutte le trasformazioni che metteremo in moto devono essere giuste. Possiamo basarci sul nostro modello sociale di grande successo: l’economia sociale di mercato".