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Rafah, Israele a un "bivio importante": c'è l'ipotesi spostamento del fronte

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Quando, più di un mese fa, l'esercito di Israele ha iniziato le operazioni nel sud della Striscia di Gaza, Rafah sembrava l'unica zona almeno parzialmente sicura. L'offensiva militare delle forze di Tel Aviv nell'area, però, ha dimostrato il contrario. Dovrebbe terminare entro due settimane l’operazione avviata all’inizio dello scorso maggio contro il movimento islamista palestinese Hamas. È quanto hanno affermato funzionari della sicurezza israeliana citati dall’emittente "Kan", secondo cui si è giunti a un "bivio importante". In caso di mancato accordo sul cessate il fuoco nei negoziati, stando alle stesse fonti, il "livello politico" dello Stato ebraico sarà chiamato a decidere sui passi successivi da compiere, e soprattutto a stabilire se mantenere il fronte di combattimento principale nella Striscia di Gaza o spostarlo nel Libano.

 

 

In ogni caso, i funzionari citati da "Kan" hanno sottolineato che le forze israeliane manterranno il controllo del cosiddetto Corridoio di Filadelfia, striscia di terra lunga 14 chilometri al confine tra Gaza e l’Egitto, vicino alla città di Rafah, e del Corridoio Netzarim, nella parte centrale della Striscia. Secondo quanto affermato da un alto funzionario politico all'emittente, "nessun nuovo meccanismo vorrà insediarsi nella Striscia di Gaza fino a quando Hamas non sarà eliminato". Tema, quello della guerra in Medio Oriente, finito anche al centro del discorso del discorso finale della premier Giorgia Meloni al G7. 

 

 

Israele sembra essere caduto in una trappola tesa da Hamas, la cui strategia per uscire dall’isolamento "sta funzionando", ha dichiarato la presidente del Consiglio nella conferenza stampa conclusiva del vertice di Borgo Egnazia, in Puglia. La titolare di Palazzo Chigi ha ricordato che a iniziare il conflitto nella Striscia di Gaza "non è stato Israele" e ha sottolineato come occorra "lavorare per la pace". "È quello che stiamo facendo. Dobbiamo dialogare e riconoscere il diritto di Israele a vivere in sicurezza e quello della Palestina a vivere in un suo Stato in maniera pacifica. È l’unico modo di affrontare questo problema: lavorare con tutti", ha aggiunto Meloni.

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