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L'Aia ordina lo stop dell'offensiva a Rafah, l'ira di Israele: "Corte antisemita"

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 La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha ordinato a Israele di fermare l’offensiva militare di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove 1,5 milioni di sfollati palestinesi hanno trovato rifugio. Lo ha dichiarato il presidente della Corte internazionale di giustizia dell’Aia Nawaf Salam, definendo «disastrosa» la situazione umanitaria a Rafah. «La Corte non è convinta che gli sforzi di evacuazione e le relative misure che Israele afferma di aver intrapreso per rafforzare la sicurezza dei civili nella Striscia di Gaza e in particolare di quelli recentemente sfollati dal governatorato di Rafah siano sufficienti ad alleviare l’immenso rischio che cui è esposta la popolazione palestinese a causa dell’offensiva militare a Rafah», ha dichiarato Salam.

 

Il pronunciamento della Corte internazionale di giustizia arriva dopo che il Sudafrica aveva chiesto di ordinare a  Israele di attuare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Pretoria aveva chiesto alla Corte di disporre una cessazione «immediata» della guerra di Israele contro Hamas, anche nella città di Rafah. Qui Israele ritiene che si trovino quattro dei sei battaglioni rimanenti di Hamas e molti degli ostaggi. Le sentenze della Corte internazionale di giustizia, che giudica le controversie tra gli Stati, sono vincolanti, ma l’istanza giuridica non ha il potere di garantirne l’attuazione. Tuttavia la sentenza contro Israele aumenta la pressione legale internazionale, anche dopo che il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan ha dichiarato lunedì di voler richiedere mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant oltre che per i leader di Hamas.

 

Inoltre la Corte internazionale di giustizia dell’Aia ha ordinato alle autorità israeliane di presentarsi entro un mese in tribunale per riferire sui progressi compiuti rispetto alle misure indicate oggi. Lo ha affermato il presidente della Corte internazionale di giustizia (Cig) Nawaf Salam. Finora, ha sottolineato il giudice, le misure provvisorie adottate da Israele dopo il precedente verdetto della Cig su Gaza non hanno affrontato pienamente le conseguenze della situazione.  

La decisione dell'Aia ha provocato la reazione immediata del governo dello Stato ebraico: «La risposta alla decisione del tribunale antisemita deve essere di occupare Rafah e aumentare la pressione militare su Hamas finché non saremo vincitori», ha dichiarato il ministro per la Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben Gvir. 

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