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Cina, aiuto massiccio alla Russia: "Produzione di droni e missili balistici"

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La Cina sta aiutando la Russia a rafforzare in modo massiccio le sue capacità belliche, a tal punto da permettere la sua più grande espansione militare dai tempi dell’Unione sovietica. È quanto ritengono gli Stati Uniti segnalando un aumento nelle vendite di macchine utensili, microelettronica e altre tecnologie che Mosca utilizza per produrre missili, carri armati, aerei e altri armamenti per la guerra contro l’Ucraina. Ed è per questo, auspicano i funzionari statunitensi, che gli alleati europei dovrebbero fare pressione sulla Cina affinché cambi rotta. A cominciare dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, partito oggi per una visita di tre giorni in Cina durante la quale incontrerà Xi Jinping. Per continuare con i ministri degli Esteri del G7, che si riuniranno la prossima settimana a Capri.

 

 

In particolare, affermano gli Stati Uniti, la Cina sta aiutando la Russia nella produzione di droni, in capacità spaziali e per i missili balistici. Funzionari americani citati a condizione di anonimato dal Guardian ritengono che, senza l’intervento cinese, l’industria della difesa russa avrebbe «subito numerose battute d’arresto». Ma, grazie alla Cina, «la Russia sta intraprendendo la sua più ambiziosa espansione della difesa dall’era sovietica e in un arco temporale più rapido di quanto credevamo possibile all’inizio di questo conflitto». Gli Stati Uniti ritengono, ha spiegato un funzionario, che «una delle mosse che abbiamo a disposizione in questo momento per sostenere l’Ucraina e fare la differenza sia convincere la Cina a smettere di aiutare la Russia a ricostituire la sua base industriale militare».

 

 

Perché «la Russia farebbe fatica a sostenere il suo sforzo bellico senza il contributo della Cina». Nel dettaglio, i funzionari americani ritengono che la Cina abbia fornito alla Russia oltre il 70 per cento dei 900 milioni di dollari in macchine utensili, probabilmente utilizzate per costruire missili balistici, nell’ultimo trimestre del 2023. Inoltre, lo scorso anno il 90 per cento delle importazioni russe di microelettronica, sempre utilizzata per produrre missili, carri armati e aerei, provenivano dalla Cina. Pechino ha quindi smesso di fornire direttamente armi a Mosca dopo i ripetuti avvertimenti di Washington, tanto che la Russia si è rivolta alla Corea del Nord e all’Iran. E ha scelto di inviare materiale che, all’apparenza, non ha usi militari.

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