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Medio Oriente, la strategia sugli ostaggi: vertice al Cairo tra Cia, Mossad e Qatar

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L'operazione delle forze israeliane a Rafah continua. Ieri due ostaggi di origine argentina sono stati liberati dall prigionia nelle mani di Hamas con un blitz. Intanto continua il pressing su Israele. Dopo gli Usa è l'ora della Cina che chiede allo Stato ebraico di fermare l’operazione militare a Rafah «al più presto possibile», avvertendo che si rischia «un grave disastro umanitario». In una nota, il portavoce del ministero degli Esteri afferma: «La Cina si oppone e condanna le azioni che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale», Israele deve «fermare le operazioni militari il prima possibile e fare ogni sforzo per evitare vittime civili innocenti... per prevenire un più grave disastro umanitario nell’area di Rafah».

Il presidente americano Joe Biden ribadisce il suo no a una massiccia offensiva di Israele a Rafah senza un «piano credibile» per proteggere più di un milione di persone che vi si rifugiano. La richiesta al primo ministro israeliano Benjamyn Netanyahu è stata avanzata ieri al termine dei colloqui con il re di Giordania Abdullah alla Casa Bianca, ha detto che «una grande operazione militare a Rafah non dovrebbe procedere senza un piano credibile per garantire la sicurezza e il sostegno di oltre 1 milione di persone che si rifugiano» nella città. «Molte persone sono state sfollate più volte in fuga dalle violenze nel nord e ora sono stipate a Rafah, esposte e vulnerabili. Hanno bisogno di essere protetti», ha aggiunto. Biden ha affermato che gli Stati Uniti hanno lavorato «giorno e notte» per concordare una pausa di sei settimane nei combattimenti tra Israele e Hamas come inizio verso un cessate il fuoco più lungo. Ha affermato che «gli elementi chiave dell’accordo sono sul tavolo», anche se rimangono dei nodi da sciogliere. 

Intanto il capo del Mossad David Barnea, il direttore dello Shin Bet Ronan Bar e il tenente generale dell’IDF, Nitzan Alon saranno oggi al Cairo per un incontro con il direttore della Cia William J. Burns, il direttore dell’intelligence egiziana Abbas Kamel e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman Al-Thani. Lo riferisce il quotidiano Maariv citando un alto funzionario israeliano. Durante l’incontro si discuterà degli sforzi per liberare altri ostaggi dalla prigionia di Hamas. 

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