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Medio Oriente, Antony Blinken fa la profezia: "Cosa sta per succedere"

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Antony Blinken premerà sui suoi interlocutori israeliani a favore di un’»imminente« transizione ad una fase del conflitto a minore intensità. A rivelarlo è un alto funzionario americano citato dalla Cnn, ricordando che il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha illustrato i piani militari relativi al futuro delle operazioni a Gaza, in base ai quali le forze israeliane passeranno da "una fase bellica di intense manovre" a "diverse tipologie di operazioni speciali". Per Gallant ai palestinesi non dovrebbe essere consentito il ritorno nelle proprie abitazioni nella parte settentrionale della Striscia fino al rilascio di tutti gli ostaggi. Il segretario di Stato americano, impegnato in un tour diplomatico nella regione, ha sottolineato la necessità di "non spingere sui palestinesi perché lascino Gaza" definendo "irresponsabili" i commenti di alcuni ministri israeliani favorevoli al ridislocamento della popolazione all’esterno dell’enclave. Lo stesso Blinken ha annunciato di voler premere sul governo israeliano tenendo conto "dell’assoluto imperativo di fare di più per proteggere i civili". 

 

 

 

Mentre la guerra fra Israele e Hamas continua a procurare morte e disperazione a Gaza ma anche in Cisgiordania e nel sud del Libano, il capo della diplomazia Usa è atterrato Tel Aviv, dove incontrerà i vertici politici e militari di Israele per cercare di limitare l’espansione del conflitto spingendo per una de-escalation. Una delegazione israeliana è tornata al Cairo per negoziare sugli ostaggi, ma attacchi israeliani in Siria e Libano hanno provocato la morte di due dirigenti di Hamas e Hezbollah ma l’esercito dello Stato ebraico ha annunciato di essere passato a una fase più «chirurgica» delle sue operazioni che puntano ad annientare Hamas con attacchi mirati nel centro e nel sud della Striscia, oltre che alla frontiera con il Libano. Hezbollah ha annunciato la morte di uno dei suoi comandanti al sud, Wissam Hassan Tawil, mentre Israele, che ha dichiarato di aver colpito siti militari del movimento islamico libanese alleato di Hamas, non ha confermato l’uccisione di Tawil, una settimana dopo il raid che ha portato alla morte del numero due di Hamas Saleh al-Arouri nella periferia di Beirut. 

L’esercito israeliano ha anche annunciato la morte di un dirigente di Hamas in Siria, Hassan Akasha. Gli attacchi israeliani in Libano e Siria, quelli contro le forze americane in Iraq e la campagna degli Houthi contro le navi commerciali nel Mar Rosso fanno temere un’espansione del confltto, che con la sua visita a Tel Aviv il segretario di Stato americano tenta di disinnescare. Dopo gli incontri di ieri con i leader dei Paesi dell’area (Turchia, Giordania, Qatar, Emirati e Arabia Saudita), Antony Blinken incontrerà il premier Benjamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog, il consiglio di guerra e i ministri degli Esteri e della Difesa. Vedrà anche l’esponente dell’opposizione Benny Gantz, che fa parte del consiglio di guerra. In Arabia Saudita. Blinken ha discusso della normalizzazione delle relazioni fra Israele e il Regno dopo l’interruzione dei negoziati dopo l’inizio della guerra; Washington, ha detto il capo della diplomazia, lavorerà con i Paesi della regione per la ricostruzione post bellica a Gaza. Di fronte a un bilancio che supera i 23 mila morti nella Striscia di Gaza, il segretario di Stato ha detto di voler parlare con i vertici israeliani della «direzione che prenderà la campagna militare» e «insistere sull’imperativo assoluto» che Israele «faccia di più per proteggere i civili».

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