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Iran-Israele, si va verso la guerra diretta: “Diritto a rispondere all'uccisione di Mousavi”

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Lo scontro si fa sempre più acceso e rischia di sfociare davvero in una guerra aperta. L’Iran «si riserva diritto legittimo e intrinseco, in base al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite, di rispondere con fermezza al momento opportuno, quando ritenuto necessario». È questo quanto afferma in una lettera al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, l’ambasciatore iraniano all’Onu, Amir Saeed Iravani, dopo l’uccisione lunedì in Siria di Seyed Razi Mousavi, generale dei Guardiani della Rivoluzione islamica (i Pasdaran iraniani) descritto da Teheran come un «consigliere militare in Siria». 

 

 

Nel testo di cui ha dato notizia l’agenzia ufficiale iraniana Irna, l’ambasciatore parla di «attacchi terroristici allarmanti e ricorrenti del regime israeliano in Siria». Secondo Iravani, il generale - che era «in missione a sostegno dell’Esercito siriano nella campagna antiterrorismo nei pressi di Damasco» - è stato ucciso «da tre missili sparati da postazioni del regime israeliano sulle Alture del Golan occupato» in quello che Teheran bolla come un «atto terroristico». 

 

 

Inoltre il ministro iraniano della Difesa, Mohammad Reza Ashtiani, ha annunciato che la Repubblica Islamica «darà una risposta ferma» a Israele dopo l’uccisione del comandante Mousavi. Anche Ashtiani parla di «atto terroristico» che «non passerà senza risposta», una minacciata «risposta che arriverà al momento e nel posto giusto».

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