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Israele, i video da Gaza: "Decine di miliziani di Hamas si sono arresi"

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Decine di palestinesi, sospetti militanti di Hamas si sarebbero consegnati alle forze di difesa israeliane. Le immagini rimbalzano sui social. I possibili appartenenti al gruppo armato si sarebbero consegnati all'Idf nel nord della Striscia di Gaza. Secondo il sito israeliano Ynet dall’enclave sono arrivate foto di numerosi miliziani nudi e costretti a restare accanto ai soldati dell’Idf che li sorvegliano. Le foto sono state scattate negli ultimi giorni e molti dei miliziani arrestati si sarebbero consegnati spontaneamente ai militari israeliani. Foto e video poi sono iniziati a circolare sui social. Mostrano come l’Idf abbia radunato dozzine di palestinesi - che secondo quanto riportato dai media ebraici sarebbero possibili sospetti di Hamas - che si sono arresi alle truppe israeliane a Jabaliya e in altre aree del paese. I giovani palestinesi vengono filmati con indosso solo la biancheria intima, alcuni sono bendati e con le mani legate dietro la schiena. In un video, un gruppo di loro viene filmato mentre viene trasportato nel retro di un veicolo militare israeliano.

 

 

Intanto è ancora caldo il confine tra Israele e il Libano. Un civile israeliano di circa 60 anni è morto per le gravi feriti riportate a seguito del lancio di un razzo anticarro dal Libano verso la città israeliana di Mattat. Lo riporta The Times of Israel. L’uomo è stato assistito dai medici della Magen David Adom che, tuttavia, non sono riusciti a salvarlo. Le forze israeliane di difesa (Idf) hanno confermato l’attacco, cui hanno risposto colpendo con elicotteri da combattimento, carri armati e artiglieri. L’Idf aggiunge di aver colpito anche altre località del sud del Libano da cui sono partiti attacchi contro Israele. "Se Hezbollah commette un errore, trasformerà Beirut e il Libano meridionale in Gaza e Khan Yunis", scrive in un post sul social X il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riportando quanto emerso da una riunione del Comando militare del Nord a cui hanno partecipato anche il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant e il capo di stato maggiore, il generale Herzi Halevi, poco dopo l'attacco che ha provocato il decesso del 60enne. 

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