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Hamas-Israele, “falso senso di calma”. L'inganno a Tel Aviv

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Hamas ha ingannato Israele e gli ha dato «un falso senso di calma» prima del massiccio attacco del 7 ottobre, arrivando a fornirgli informazioni sulla Jihad islamica (Pij) per fargli credere di non essere interessato a un conflitto. È quanto ha riferito il Washington Post, citando un funzionario della sicurezza israeliano, secondo il quale il Movimento islamico, nel corso degli scontri lo scorso maggio, «fornì a Israele informazioni sulla Pij per rafforzare l’impressione che fosse interessato alla collaborazione». 

 

 

All’epoca, Hamas si astenne dal lancio di missili e dagli scontri tanto che in seguito vide aumentare gli incentivi economici, portando molti in Israele a credere che non volesse una guerra. Anche le manifestazioni ripetutamente avvenute lungo la recinzione di Gaza erano un mezzo dell’organizzazione terroristica per abituare i militari israeliani alla vista della folla al confine e, più in generale, «per cullare Israele nell’autocompiacimento», ha riferito al Wp Miri Eisin, ex alto funzionario dell’intelligence delle forze armate, sostenendo che lo Stato ebraico era più preoccupato per Hezbollah, che nel 2018 aveva annunciato piani per conquistare la regione della Galilea. 

 

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