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Gaza, tank a caccia dei leader di Hamas. Fuori un altro ostaggio israeliano

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L'esercito israeliano ha ufficializzato il via alle operazioni militari nel sud della Striscia di Gaza. Il primo obiettivo è Khan Younis, dove viene chiesto alla popolazione civile di lasciare alcune parti della città mentre i tank sono in avanzamento. L'impatto degli attacchi "non sarà meno potente" di quello nel nord della Striscia e "non avrà risultati inferiori", ha avvertito il capo di stato maggiore dell'Idf, tenente generale Herzi Halevi. Le giornate del cessate il fuoco e dello scambio fra prigionieri israeliani e detenuti palestinesi sembrano lontane. La conferma che "al momento" non ci siano "negoziati ufficiali" in atto per una nuova tregua umanitaria è arrivata anche dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby. Il presidente israeliano, Benjamin Netanyahu, dal canto suo, ha spiegato che Israele "continua a parlare con il nemico" ma "attraverso il fuoco".  

 

 

L'esercito e l'intelligence israeliani hanno comunicato di aver ucciso un ufficiale militare di Hamas in un attentato. Haitham Khuwajari viene presentato come il comandante del battaglione Chati, dal nome di un campo profughi situato a ovest di Jabaliya. Secondo la dichiarazione delle forze di sicurezza dello Stato ebraico, Haitham Khuwajari “ha assicurato l’attività terroristica di Hamas nell’ospedale di Al-Shifa, ha comandato le forze di Hamas durante le battaglie contro i soldati israeliani nella zona di Al-Shat ed era anche responsabile di una serie di atti terroristici che hanno preso di mira gli israeliani".

 

 

Intanto si aggiunge una triste notizia alla discussione sulle vite tenute in ostaggio dal gruppo terroristico. La famiglia di un altro ostaggio israeliano, rapito durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre, è stata informata della sua morte. La giovane vittima è Jonathan Samerano, 21 anni, di Tel Aviv: si trovava al rave vicino a Re'im la mattina dell'attacco di Hamas il 7 ottobre. È fuggito nel vicino Kibbutz Be'eri dove è stato colpito e rapito. "Jonathan era un bambino magico, circondato da amici, un DJ che voleva solo fare musica, crescere, essere felice e viaggiare. Aveva tanti sogni", hanno detto i membri della sua famiglia come riporta il Times of Israel. Jonathan ha lasciato due genitori, Kobi e Ayelet e un fratello, Yair. 

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