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Hamas, chi è il leader "macellaio" e "prescelto di Dio" che Israele vuole stanare

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Diversi ospedali di Gaza "devono essere evacuati per consentire all'esercito di affrontare Hamas, che li ha trasformati in postazioni fortificate". Lo ha affermato, in un colloquio con la stampa estera, un portavoce militare israeliano. "Da settimane facciamo sforzi per evacuare gli ospedali, che sono divenuti posti molto pericolosi". Le forze di Tel Aviv hanno un obiettivo ben preciso: vogliono stanare Yahya Sinwar, il capo dell'organizzazione politica e paramilitare che il 7 ottobre ha fatto sprofondare lo Stato ebraico in una nuova, profonda guerra. 

 

 

Conosciuto per la sua natura spietata, c'è chi lo chiama "il macellaio di Khan Yunis". Per Netanyahu, oltre che "un morto che cammina", è anche "un piccolo Hitler". "È il volto del male, come Osama Bin Laden. Questo attacco è una sua idea e noi lo troveremo”, ha dichiarato il portavoce delle Idf Richard Hecht dopo il massacro dello Shabbat. Del volto numero uno del gruppo terroristico si ricorda una frase in particolare: “Abbatteremo il confine con Israele e strapperemo il cuore dai loro corpi”.

 

 

Sinwar, nato nel 1962 nel campo profughi di Khan Yunis, dove è venuto alla luce anche l’attuale capo delle brigate al-Qassam Mohammed Deif, è finito poi per la prima volta nelle carceri ebraiche nel 1982, a causa della sua vicinanza con Salah Shehadeh, uno dei leader più influenti di Hamas. Da consigliere del fondatore dell'organizzazione a guida del movimento il passo è stato breve. La sua posizione è stata riconfermata nel 2021. "Il modo in cui cammina per le strade, il fatto che accetti di immergersi tra la gente, di lasciarsi toccare. Sono tutti elementi nuovi”, dicono fonti del quotidiano Haaretz. E ancora: “Sta creando il suo mito personale, parla di sé come il prescelto da Dio: è lui che deve combattere per Gerusalemme in nome dei musulmani”. 

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