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Belgio, altra minaccia terroristica allarma il Paese: come finisce stavolta

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Sospiro di sollievo in Belgio, già colpito dal terrorismo islamico. Il palestinese che era ricercato nel Paese è stato arrestato ad Anderlecht in poco tempo: il 23enne aveva «dichiarato la sua volontà di morire in martire facendosi esplodere». L’uomo, che avrebbe depositato una domanda di asilo il 26 settembre scorso, ieri, secondo i media del Belgio, si era recato nella sede di Fedasil, l’istituzione belga che ci occupa dell’accoglienza dei richiedenti asilo. Al Fedasil il palestinese avrebbe espresso il desiderio di morire come martire, affermando che aveva saputo che tutta la sua famiglia era deceduta a Gaza. 

 

 

Successivamente, riferisce Le Soir, Fedasil, l’istituzione belga che ci occupa dell’accoglienza dei richiedenti asilo, ha smentito la notizia che segnalava che il palestinese si era recato in una sede dell’istituzione. Probabilmente il 23enne si sarebbe recato in un altro centro di aiuto ai migranti. A seguito delle sue dichiarazioni, il giovane palestinese è stato subito denunciato a livello nazionale, innescando una caccia all'uomo da parte di tutte le unità di polizia del Paese. E stavolta non ci sono stati morti come nell’attacco della scorsa settimana a Bruxelles.

 

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