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Guerra in Ucraina, la flotta russa nel Mar Nero non è ancora al tappeto

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I recenti attacchi alla flotta russa del Mar Nero, tra i quali quello missilistico in cui è stato ucciso il suo leader, Viktor Sokolov, ne hanno ridotto forza e potenzialità, senza però privarla della capacità di svolgere i compiti che è chiamata ad assolvere in tempo di guerra. A scriverlo è il ministero della Difesa di Londra, che aggiorna su X (ex Twitter) il rapporto dell’intelligence britannica sulla situazione della guerra in Ucraina. «La flotta russa del Mar Nero - si legge nel bollettino - ha subito una serie di gravi attacchi nelle ultime settimane, culminati in quelli sferrati contro il suo quartier generale il 20 e 22 settembre 2023. Questi attacchi sono stati più dannosi di quanto sia mai avvenuto finora e il danno fisico risulta grave, anche se localizzato. La flotta rimane quasi certamente in grado di svolgere le sue principali missioni in tempo di guerra, quali attacchi con missili da crociera e pattugliamenti di sicurezza locali». 

 

 

«È tuttavia probabile - si legge ancora nel rapporto - che sia ridotta la sua capacità di continuare ad ampliare i pattugliamenti di sicurezza regionali e di imporre il blocco di fatto dei porti ucraini. Probabilmente ha anche una capacità ridotta nel difendere le proprie risorse in porto. Nel Mar Nero è in corso una battaglia dinamica. Ciò probabilmente costringerà la Russia ad assumere un atteggiamento reattivo». Nell’analisi si sottolinea come i recenti attacchi siano serviti anche a minare l’influenza del Cremlino in uno dei porti su cui ha il controllo diretto in territorio occupato, Sebastopoli. È un momento cruciale del conflitto.

 

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