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Usa, Trump perde il freno: “Biden è corrotto, lui dietro le accuse”

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Alle 22 ora italiana a Washington è atteso Donald Trump per la procedura di arresto, dopo l'incriminazione di martedì. L'ex presidente è chiamato a rispondere di quattro capi di accusa per avere tentato di sovvertire l'esito delle elezioni del 2020. Il tribunale si trova a poca distanza dall'edificio del Congresso, assaltato il 6 gennaio del 2021 dai sostenitori del tycoon, che volevano impedire la transizione dei poteri a Joe Biden. Come avvenuto per le due precedenti incriminazioni a livello federale - a Manhattan e in Florida -, Trump si dichiarerà non colpevole e verrà rilasciato in attesa del processo. L'ex presidente proseguirà la sua campagna per la conquista della nomination repubblicana 2024.

 

 

A poche ore dall’ennesima incriminazione Trump ha alzato la voce, puntando il dito contro il numero uno della Casa Bianca: «Non è colpa mia se il mio oppositore politico nel Partito Democratico, il corrotto Joe Biden, ha detto al suo procuratore generale di accusare il principale (di gran lunga!) candidato repubblicano ed ex presidente degli Stati Uniti, io, per tutti i crimini che possono essere inventati in modo da costringerlo a spendere grandi quantità di tempo e denaro per difendersi. I Democratici non vogliono correre contro di me o non farebbero un uso senza precedenti della ‘giustizia’ come arma. Ma presto, nel 2024, tocca a noi».

 

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