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Vertice Nato, corsia preferenziale per l'Ucraina ma a Zelensky non basta

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Agevolare l'ingresso dell'Ucraina nella Nato, non richiedendo il piano d'azione per l'adesione normalmente previsto per gli aspiranti membri dell'Alleanza Atlantica, ma allo stesso tempo chiedere a Kiev che alcune condizioni siano soddisfatte. Dal vertice Nato in corso a Vilnius arriva un freno alle ambizioni di Volodymr Zelensky che chiede all'Alleanza di "non esitare". Le forze armate ucraine "hanno dimostrato coraggio, abilità e competenza, che hanno impressionato il mondo intero, ma nello stesso tempo c’è una guerra aperta in corso e quindi penso che, saggiamente, mentre la guerra è in corso, non è il momento di fare dell’Ucraina un membro a pieno titolo dell’Alleanza", ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Vilnius. Stoltenberg ricorda anche che, per quanto riguarda l’allargamento della Nato, conta anche un altro livello, cioè "in che misura" un Paese "è in grado di modernizzare le istituzioni della difesa e della sicurezza, di rafforzare la propria governance, anche combattendo la corruzione". Inoltre, "vogliamo forze armate che siano interoperabili con la Nato", conclude. Standard da cui Kiev è lontana, anche se l'iter è stato velocizzato ad hoc. 

 

"Per nessun percorso di adesione all'Alleanza è stato mai deciso un calendario, è un processo basato sulla condizionalità", ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa al summit di Vilnius. "Nel nostro comunicato abbiamo mandato un messaggio sostanziale di sostegno pratico e politico che avvicina l'Ucraina alla Nato", ha spiegato in risposta a una domanda sulle critiche del presidente ucraino.

 

Zelensky dal canto suo crede in una "Nato che non esita, non perde tempo e non guarda indietro di fronte ad un aggressore". Parlando a migliaia di persone radunate al centro della capitale lituania, il presidente ucraino, con accanto la moglie Olena, e il presidente lituano Gitanas Nauseda, ha sventolato la bandiera ucraina portata direttamente dal fronte, da Bakhmut dove, ha detto, si combatte "una delle battaglie più decisive per la libertà in Europa". "Questa bandiera significa che non ci saranno più deportazioni dai Paesi Baltici in Siberia, ma più divisioni della Polonia, umiliazione dell’Ungheria, mai più carri armati a Praga", ha detto ancora Zelensky affermando che l’Ucraina "difenderà la sua libertà e la vostra". 

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