Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Titan, l'esploratore svela il vecchio guasto alla batteria: bloccati in fondo all'oceano

  • a
  • a
  • a

Problemi di sicurezza e carenze su tutte le componenti dello scafo: ormai è certo, il Titan non era affatto sicuro. E secondo alcuni testimoni oculari, già 2 anni fa, un guasto alla batteria ne avrebbe fermato la discesa verso il Titanic e gli abissi dell’oceano. E il ceo di OceanGate, Stockton Rush, in quella occasione aveva trovato una soluzione per i passeggeri in attesa che l’avaria elettrica rientrasse: dormire a oltre 3000 metri di profondità, mentre il Titan non dava più segni di vita. Sembra un incredibile scherzo ma non lo è. Un passo indietro: era il 2022, andava in scena il “The Travel Show” della BBC e l’esploratore e produttore Jaden Pan – uno dei primi clienti dell’OceanGate – racconta la sua disavventura durante la sua prima e unica spedizione sul Titan nel 2021. Il viaggio verso il relitto del transatlantico, a pochi metri dal Titanic, si interrompe improvvisamente; il motivo? La batteria letteralmente “è andata ko” e dopo più di 2 ore di discesa, Rush avverte i suoi ospiti che dovevano tornare in superficie. "All'inizio ho pensato che stesse scherzando, perché erano passate più di 2 ore ed eravamo così vicini al fondo dell'oceano” – ha ricordato Pan - ma poi Rush ha detto che “una delle batterie si era scaricata, che avevamo problemi con le zavorre da sganciare e che quindi sarebbe stato difficile poi risalire subito fino alla nave appoggio". Sistema elettrico in panne, impossibilità di continuare la missione e di risalire in superficie: cosa potevano fare gli avventurieri a bordo del Titan? Secondo il testimone oculare, Rush avrebbe suggerito all’equipaggio che dato che si era “fatto tardi” potevano “trascorrere dormendo alcune ore mentre il batiscafo scendeva fino al fondale oceanico”. 

 

 

 

Non certo il migliore dei consigli in una situazione drammatica come questa. Suggerimento che naturalmente scatenò la protesta dei passeggeri, anche perché le dimensioni della cabina del sommergibile permettevano di stare al massimo seduti e laggiù, a quelle profondità, era impossibile capire l’alternarsi della luce e del buio. Ma quella volta, per fortuna del testimone oculare e del resto dell’equipaggio, la tragedia fu solo sfiorata e Rush riuscì a sganciare la zavorra consentendo al batiscafo di risalire in superficie.

Dai blog