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Golpe Wagner, chi c'è dietro: guerra di versioni tra Cremlino e Intelligence Usa

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Che ruolo hanno avuto i servizi segreti russi, ucraini e occidentali nel golpe fallito messo in atto dal capo di Wagner, Yevgeny Progozhin? Le ricostruzioni provenienti dai vari schieramenti in campo fanno emergere diverse verità, con il Cremlino che parla di un'ingerenza straniera nel tentato colpo di mano. L'insurrezione è stata "ispirata dai servizi di intelligence occidentali", ha dichiarato ai giornalisti il capo della Guardia nazionale russa (Rosgvardia), Viktor Zolotov, citato dall’agenzia di stampa Interfax. "Naturalmente la ribellione è stata preparata e ispirata dalle agenzie di intelligence occidentali perché ne erano a conoscenza, come hanno riferito loro stesse, già settimane prima che iniziasse", ha affermato Zolotov, non escludendo che fossero coinvolti "ufficiali delle intelligence occidentali".

 

Zolotov si riferisce a quanto riportato dalla stampa americana, che non è esattamente come parafrasato dal funzionario di Vladimir Putin. Gli 007 americani avrebbero avuto informazioni prima della rivolta, senza avere un ruolo diretto. "I funzionari dell’intelligence statunitense sono stati in grado di raccogliere un quadro estremamente dettagliato e accurato dei piani del capo della Wagner Yevgeny Prigozhin che hanno portato alla sua ribellione di breve durata, incluso dove e come Wagner stava pianificando di avanzare", ha riferito la Cnn citando fonti e aggiungendo che le informazioni erano state condivise solo con alleati selezionati, inclusi alti funzionari britannici, e non a livello più ampio della Nato. Tuttavia, non era chiaro esattamente quando Prigozhin avrebbe agito.

 

Sempre la Cnn, citando un funzionario occidentale, aggiunge un particolare importante, ossia che gli alleati occidentali dell’Ucraina avrebbero chiesto a Kiev di non attaccare la Russia nelle ore dell’insurrezione del battaglione Wagner.  Prima che Prigozhin concludesse la sua operazione ritirandosi, dice la Cnn, c’erano stati dei contatti tra i funzionari ucraini e gli alleati a diversi livelli. Questi ultimi avrebbero avvertito Kiev di non approfittare del caos per colpire la Russia. La preoccupazione era che l’Ucraina e l’Occidente sarebbero stati visti come un aiuto a Prigozhin e una minaccia alla sovranità russa. "Il messaggio era di non scuotere la barca"", ha detto il funzionario, aggiungendo che il messaggio è stato trasmesso a livello di ministro degli Esteri. 

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