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Cina, la crisi si riversa sui ragazzi: disoccupazione giovanile a cifre record

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Per Pechino non arrivano buone notizie sull’economia, soprattutto quelle legate ai giovani. L’attività dei consumatori e delle fabbriche in Cina si è indebolita a maggio, mentre il record di disoccupazione giovanile nelle città è aumentato, in un contesto di rallentamento del rimbalzo economico seguito alla fine delle regolazioni anti-Covid. I sondaggi hanno rilevato che il 20,8% dei potenziali lavoratori nelle città di età compresa tra i 16 e i 24 anni è disoccupato a maggio, dato in aumento rispetto al precedente record di aprile del 20,4%.

 

 

L’attività economica della Cina è rimbalzata dopo che il Partito Comunista al governo, a dicembre, ha eliminato i controlli che avevano impedito l’accesso alle principali città per settimane e bloccato la maggior parte dei viaggi internazionali. Ma i consumatori, preoccupati per la possibile perdita del posto di lavoro, sono tornati nei negozi e nei ristoranti meno rapidamente del previsto. «L’aggiustamento strutturale interno è sottoposto a pressioni crescenti e le basi per la ripresa economica non sono ancora solide», ha dichiarato l’Ufficio nazionale di statistica cinese in un rapporto. 

 

 

Le vendite al dettaglio sono aumentate del 12,7% rispetto all’anno precedente, ma il dato è in calo rispetto al 18,4% di aprile. La crescita della produzione industriale è inoltre scesa al 3,5% dal 5,6% del mese precedente, dopo che gli aumenti dei tassi di interesse negli Stati Uniti e in Europa per raffreddare l’inflazione hanno depresso la domanda di esportazioni cinesi. La crescita economica è infine accelerata al 4,5% su base annua nel primo trimestre 2023, rispetto al 2,9% del trimestre precedente. La crescita dovrà però accelerare nei prossimi trimestri per raggiungere l’obiettivo annuale del partito al governo di «circa il 5%». Anche il Dragone sta pagando gli effetti del virus.

 

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