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Putin, mossa dopo gli attacchi di droni: un bunker a Mosca per gli alti funzionari

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Un effetto degli attacchi con droni lanciati dall'Ucraina - anche se Kiev smentisce - sulla Russia è la costruzione di un bunker a Mosca per proteggere gli alti funzionari statali. Secondo quanto riportato dal portale indipendente Meduza, che cita il sito web degli appalti statali, Il Cremlino ha commissionato la costruzione di un nuovo rifugio antiaereo per vertici russi, un rifugio nella capitale russa teatro nei giorni scorsi di un attacco di droni, preceduto qqualche settimana prima dal clamoroso raid sul Cremlino.

 

Il bunker, che ha un costo iniziale di 35 milioni di rubli (quasi mezzo milione di dollari), sarà completato il 20 dicembre di quest’anno e sarà creato nell’Ospedale clinico centrale, quello dove di solito vengono curati gli alti funzionari russi. La struttura sarà dotata dunque do tutti i tipi di attrezzature mediche, comprese le sale operatorie. Il progetto prevede anche l’installazione di uno speciale sistema di comunicazione con le attrezzature tecniche necessarie "per prevenire la fuga di informazioni segrete". 

 

Intanto il presidente russo, Vladimir Putin continua nella sua narrazione del conflitto affermando che non c’è alcun dubbio sul fatto che la Russia vincerà in Ucraina. Il leader russo, riporta l’agenzia di stampa Tass, è intervenuto nel corso di un incontro con un rappresentante delle famiglie numerose russe, il quale, a proposito del conflitto, ha dichiarato "sono sicuro che la vittoria sarà nostra, vinceremo. E il nostro Paese alla fine sarà il garante della pace e della sicurezza". Tuttavia, il ministero della Difesa britannico nell’aggiornamento di intelligence pubblicato su Twitter sostiene che "esiste una possibilità realistica che la recente retorica al vetriolo di figure nazionaliste come Yevgeny Prigozhin, proprietario del gruppo Wagner, possa incoraggiare" gli oppositori russi ad affrontare "argomenti tabù", come aprire una discussione sulla sostituzione di  Putin come presidente della Russia. Tra gli oppositori viene citato il caso di Boris Nadezhdin che, partecipando a un programma televisivo, "ha chiesto l’elezione di un nuovo presidente nel 2024, al fine di ricostruire normali relazioni con l’Europa". E, tuttavia, la Difesa britannica ricorda che "negli ultimi 15 mesi, la Russia ha introdotto limitazioni alla libertà di parola che non si vedevano dai tempi dell’Unione Sovietica". 

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