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Guerra in Ucraina, il segretario Onu gela tutti: “Pace non possibile”. Chi critica

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«Purtroppo al momento non sono possibili negoziati di pace. Entrambe le parti sono convinte di poter vincere». È racchiuso in queste parole il pessimismo sulle prospettive di pace, nell’immediato, del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dopo che è passato più di un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina, teatro dell’invasione russa. La Russia «al momento non è pronta al ritiro dai territori occupati - ha detto a El País il numero uno dell’Onu -. E io credo che l’Ucraina speri di respingerli». Guterres ritiene comunque «molto basso» il rischio di uso di armi nucleari. 

 

 

«L’iniziativa cinese è stata molto importante per sottolineare che l’escalation nucleare è inaccettabile», ha poi riconosciuto. E in questo momento gli sforzi sono incentrati sul «dialogo con entrambe le parti per risolvere i problemi concreti». Si lavora alla proroga dell’accordo sul grano che terminerà il 18 maggio e a una «riunione a Istanbul con le quattro parti», Russia, Ucraina, Onu e Turchia. 

 

 

Il segretario generale delle Nazioni Unite ha inoltre affermato che c’è bisogno di ricorrere agli «arsenali diplomatici», invece dei «proiettili», per rendere possibile la pace in Ucraina e in altri Paesi segnati dalle guerre. «Negoziati, mediazioni, arbitrati. Dobbiamo tentare di tutto per risolvere pacificamente i nostri conflitti. La pace non deve mai essere sottovalutata o data per scontata. Dobbiamo lavorare per raggiungerla, ogni giorno, senza sosta. Al momento non vedo la Russia disposta a ritirarsi dai territori che occupa e credo che l’Ucraina speri di riprenderli», ha specificato Guterres, dopo aver ricevuto il Premio Carlo V dal re di Spagna Felipe VI nel monastero di Yueste, Caceres (dove morì l’imperatore dopo aver abdicato).

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