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Ucraina, la rivelazione nelle carte segrete Usa: "Truppe speciali falcidiate"

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La "decimazione" delle forze armate russe da un parte, le difficoltà dei militari di Kiev a Bakhmut dall'altra. Le notizie che giungono dal campo di battaglia in Ucraina parlano di una situazione sempre più drammatica. Secondo nuovi dettagli emersi dalle carte segrete trafugate dal Pentagono le forze speciali russe in Ucraina, conosciute come "Spetsnaz" sarebbero state "falcidiate" e ci vorranno "anni" per ricostruirle. Ben quattro brigate delle forze di élite su cinque avrebbero subito "perdite significative".

Un destino che accomuna i militari russi con quelli ucraini impegnati sul fronte di Bakhmut dove, riporta l'Intelligence britannica, i soldati di Kiev "sono stati costretti a cedere posizioni". Una ritirata "ordinata" e non una fuga visto che, a quanto spiegato, "la difesa ucraina tiene ancora il controllo dei quartieri occidentali della città". Intanto da Slovyansk giunge la notizia dell'ennesima strage di civili. Almeno cinque morti e quindici feriti a causa di un attacco missilistico russo. "Lo Stato malvagio dimostra ancora una volta la sua essenza", il commento rabbioso di Volodymyr Zelensky.

Sul fronte diplomatico invece si registra l'appello congiunto del presidente cinese, Xi Jinping, e di quello brasiliano, Ignacio Lula da Silva. I due, al termine del loro incontro bilaterale a Pechino, hanno ribadito che "il dialogo e i negoziati" sono l'unica via d'uscita praticabile dalla guerra in Ucraina. Pechino allo stesso tempo ha anche ribadito di non fornire armi a nessuna delle parti coinvolte nel conflitto. A Kiev però mettono in luce come nelle armi russe recuperate dal campo di battaglia vengano trovati "sempre più componenti provenienti dalla Cina" che, di fatto, hanno sostituito ciò che la Russia non può acquistare in Europa a causa delle sanzioni.

Dalla Russia arriva poi un duro attacco di Dmitry Medvedev, alla Polonia. Secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca, in caso di un conflitto fra Russia e Nato, la Polonia è "destinata a scomparire" visto il suo ruolo di "avamposto" dell'Alleanza in Europa. Medvedev si esprime anche sulle parole del premier ungherese, Viktor Orban, secondo cui l'Ucraina sarebbe un Paese "economicamente inesistente" senza il supporto di Usa e Ue.

"Coraggioso e preciso per un politico europeo", il commento sarcastico di Medvedev. Anche la risposta di Kiev non si fa attendere. L'invito al leader magiaro del ministero degli Esteri di Kiev è quello di affrontare la realtà. "Sostenere l'Ucraina non è beneficenza ma un investimento dell'Europa nella propria sicurezza", le argomentazioni del portavoce Oleg Nikolenko.

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