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Guerra in Ucraina, il retroscena che umilia Lavrov: non sapeva nulla dell'invasione

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Il presidente russo, Vladimir Putin, pianificò l’invasione dell’Ucraina di un anno fa dopo consultazioni con una cerchia molto ristretta di persone e anche il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ne era all’oscuro. È quanto riferisce il Financial Times in una ricostruzione di come andarono le cose nel 2022. «Verso l’una di notte del 24 febbraio dello scorso anno, Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha ricevuto una preoccupante telefonata. Dopo aver passato mesi a costruire una forza d’invasione di oltre 100mila uomini al confine con l’Ucraina, Putin aveva dato il via libera all’invasione. La decisione colse Lavrov completamente di sorpresa», scrive il Financial Times, aggiungendo che «tenere Lavrov all’oscuro non era insolito per Putin, che tendeva a concentrare le sue decisioni di politica estera tra una manciata di stretti confidenti, anche quando ciò minava gli sforzi diplomatici della Russia» ma sottolineando che «in questa occasione, la telefonata rese Lavrov una delle pochissime persone a conoscenza del piano in anticipo» mentre «tutti gli alti dirigenti del Cremlino seppero dell’invasione solo quando videro Putin dichiarare una ‘operazione militare speciale’ in televisione quella mattina». 

 

 

Il quotidiano prosegue nel racconto riferendo che più tardi quel giorno, diverse decine di oligarchi si riunirono al Cremlino per un incontro organizzato solo il giorno prima, consapevoli che l’invasione avrebbe scatenato sanzioni occidentali che avrebbero potuto distruggere i loro imperi. «Tutti erano completamente fuori di sé», ha raccontato una persona che ha partecipato all’evento. E il giornale aggiunge che, mentre aspettavano, uno degli oligarchi vide Lavrov mentre usciva da un’altra riunione e gli chiese spiegazioni sul perché Putin avesse deciso di invadere, ma Lavrov non aveva una risposta perché i funzionari che aveva incontrato al Cremlino ne sapevano meno di lui. 

 

 

Sbalordito - prosegue il racconto - l’oligarca chiese a Lavrov come Putin avesse potuto pianificare un’invasione di tale portata in una cerchia così ristretta, tanto che la maggior parte degli alti funzionari del Cremlino, del gabinetto economico russo e dell’élite imprenditoriale non lo riteneva nemmeno possibile: «Il presidente ha tre consiglieri, Ivan il Terribile. Pietro il Grande. E Caterina la Grande», la risposta sibillina di Lavrov.

 

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