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Ucraina, Biden sfida la Russia: non saremo mai stanchi di sostenere Kiev

Luigi Frasca
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«L’Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia, mai». A pochi giorni dal primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, Joe Biden ha preso la parola dal castello di Varsavia, in Polonia, dove aveva già parlato 11 mesi fa tuonando contro Vladimir Putin pochi giorni dopo l’invasione. Da un palco all’aperto, nei giardini, davanti a una folla di cittadini polacchi e di rifugiati ucraini, Biden ha parlato all’indomani della sua visita a sorpresa a Kiev, dove è giunto per ribadire a Volodymyr Zelenskyilsostegno Usa. «Un anno fa il mondo temeva la caduta di Kiev ma Kiev ancora resiste, è forte, resiste orgogliosamente e soprattutto continua a essere libera», ha detto Biden dal palco di Varsavia, presentando la guerra in corso come una lotta per la libertà e la democrazia, dipingendo un contrasto fra tenebre e luce, fra speranza e paura. «La posta in gioco è la libertà», ha detto.

 

Senza scivolare in gaffe come quella dell’anno scorso, quando nel suo discorso riferendosi a Vladimir Putin aveva detto che «per l’amor di Dio quest’uomo non può rimanere al potere», l’inquilino della Casa Bianca ha nominato il presidente russo 10 volte. «Putin non può più dubitare del nostro sostegno all’Ucraina e del fatto che la Nato resta unita», ha detto il presidente Usa in un passaggio dell’intervento di circa 20 minuti, garantendo che «la Nato non si dividerà» e che «non ci stancheremo mai» di sostenere Kiev. E ribadendo l’impegno per la Nato: «Non ci sono dubbi, l’impegno Usa nei confronti dei nostri alleati della Nato secondo l’articolo 5 è solido come una roccia. L’attacco contro un membro è come fosse un attacco contro tutti, è un giuramento sacro e un impegno sacro», ha detto Biden, aggiungendo che «lo sa anche la Russia».

 

L’intervento è giunto qualche ora dopo il discorso di Putin al Parlamento russo, nel quale invece il leader del Cremlino non ha mai nominato Biden. Due discorsi «paralleli» nello stesso giorno, ma nessuna «gara di retorica», aveva avvertito il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. Da Biden un solo riferimento diretto al discorso di poche ore prima di Putin, quando ha smentito la sua versione dello scoppio della guerra: «Gli Stati Uniti e le nazioni europee non cercano di controllare o distruggere la Russia. L’Occidente non stava complottando per attaccare» Mosca «come ha detto Putin oggi», «la guerra non è mai una necessità. È una tragedia. E il presidente Putin ha scelto questa guerra».

 

A precedere Biden sul palco era stato il presidente polacco Andrzej Duda, dopo un incontro fra i due nel palazzo presidenziale. Un incontro che ha aperto una serie di consultazioni di Biden con gli alleati per una fase forse ancora più complicata dell’invasione russa: oggi il presidente Usa rivedrà Duda ma insieme agli altri leader dei cosiddetti Nove di Bucarest, gruppo che include membri del fianco est della Nato (Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia). A Mosca intanto è arrivato l’inviato del presidente cinese Xi Jinping, Wang Yi, capo della commissione affari esteri del Comitato centrale del Partito comunista cinese. Una visita che arriva nel contesto dell’attesa presentazione di un piano di pace cinese. Domani Wang dovrebbe incontrare il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il Cremlino non ha escluso la possibilità di un incontro con Putin. 

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