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la "dark room" di Downing Street: la verità sui party a luci rosse di Johnson

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Una "stanza buia" dove gli ospiti si appartavano per poi uscirne piuttosto storditi e confusi. Coppie in atteggiamento intimo, impegnate a cominciare il rapporto in cucina per poi spostarsi in camera da letto. Impiegati che arrivavano con cesti pieni di bottiglie di vino appena recuperate al supermarket. E un premier che officiava tutto ironizzando sul fatto che, in quelle camere, vigevano regole assai diverse da quelle che valevano per i cittadini comuni. 

E' l'ultimo scandalo che riguarda l'ex capo del governo britannico, Boris Johnson, con ancora una volta al centro lo scandalo delle feste private nella sua dimora istituzionale mentre per gli inglesi erano vietate le riunioni condominiali. A portare alla luce i particolari più scabrosi è stata un'inchiesta della televisione Itv. Che ha svelato come a Downing Street andassero in scena veri e propri baccanali e come, per giunta, due riunione conviviali siano andate in scena alla vigilia dei funerali di Filippo di Edimburgo, consorte della Regina.

E ancora, i retroscena svelato impiegati perfettamente consapevoli del carattere illecito delle feste, al punto da impegnarsi poi per cancellare le prove. E un Johnson che, nei sui brindisi, ricordava la differenza tra quello che avveniva lì dentro e le regole in vigore nel Paese. E' questo particolare a mettere in particolare difficoltà l'ex premier, che in Parlamento ha sempre negato le accuse e ha detto che, se anche le feste ci fossero state, lui non ne sapeva nulla. Una pietra tombale sulle sue chance di tornare in politica?

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