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Mezz'ora in più, il politologo Bremmer: Putin umiliato, perché non si arrenderà

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Qual è lo stato reale della guerra in Ucraina e quali sono gli scenari futuri del conflitto che da quasi un anno ormai infiamma l'Europa? A rispondere a queste e ad altre domande nello studio di Lucia Annunziata è Ian Bremmer, esperto di rischi globali, fondatore di Eurasia Group. Il politologo nel corso della puntata di domenica 8 gennaio di Mezz'ora in più, su Rai 3, ha parole durissime per il "fallimento" di Vladimir Putin. A partire dal fatto che la Russia "da principale alleato della Cina ora è diventato uno stato per così dire terrorista". Mosca è isolata anche dal punto di vista dell'energia, con l'Europa che ora guarda altrove per ridurre la dipendenza da gas e petrolio russi. Non solo. L'Ucraina nonostante la distruzione della guerra è ora "uno degli stati militari più potenti al mondo", spiega Bremmer: "La Russia sta avendo grandi problemi". 

 

Problemi militari o anche politici? C'è la possibilità che il regime di Putin crolli? Per il politologo la guerra riguarda l'Ucraina e potenzialmente la Nato ma si combatte anche una "guerra per delega, basta considerare il ruolo dell'Iran. Questo è ciò che sarà il futuro della Russia se continua" a mettere a rischio i Paesi confinanti come la Polonia e la Nato. "Ci sono Paesi che dovranno difendersi e non torneranno indietro", afferma il politologo affermando che tra gli effetti della guerra c'è un ricompattamento della Nato e il riarmo di molti Paesi. 

 

Ma Putin è in guerra diretta con l'Alleanza atlantica? "La Nato non usa le sue truppe ma sappiamo tutti che i russi non starebbero perdendo questa guerra senza gli aiuti" dell'Occidente, afferma Bremmer. "La Russia sta perdendo per il sostegno della Nato", riassume Bremmer, "Putin sa che lo stanno umiliando ma non ha intenzione di arrendersi". La tregua di 36 ore per il Natale ortodosso "non porterà a negoziati", taglia corto l'esperto secondo cui la pace è lontana e la Russia "non vincerà questa guerra. Potrà occupare territori, ma l'economia è crollata come è successo all'Iran negli ultimi decenni".

 

Tuttavia "ci sono pressioni interne in Russia, è impensabile" che alla fine della guerra Putin tornerà a casa con i suoi giocattoli" senza conseguenze. Anche se allo stato attuale "non c'è instabilità in Russia come in Iran", ma ci sono "diversi oligarchi che sembra abbiano commesso suicidio saltando fuori dalla finestra...", afferma Bremmer ricordando le morti sospetti di molti uomini forti del regime putiniano nei mesi di guerra.

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