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Migranti, cosa succede tra Italia e Francia: prove di disgelo

Pierpaolo La Rosa
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Quando sembrava essere tornato il sereno nelle relazioni tra Italia e Francia, ecco lo schiaffo di ieri di Parigi, con l’Eliseo che torna sulla vicenda dell’imbarcazione Ocean Viking, parlando di un «brutto gesto» in merito alla decisione di Roma di non accogliere i migranti a bordo del natante.«Ma l’importante è continuare la cooperazione e non fermarsilì. Le persone sbarcate a Tolone saranno detratte da quelle che accogliamo quest’anno in nome della solidarietà con l’Italia», fanno sapere dall’entourage del presidente Emmanuel Macron, secondo quanto riportato dai mezzi di informazione d’Oltralpe.

La Francia «deve riuscirea costruire una strategia che sia conforme ai nostri principi e guardi la realtà in faccia - viene ancora riferito -. Il presidente tiene ai nostri principi: proteggere quelle e quelli che si battono per la libertà nei loro Paesi. La pressionemigratoria èfortemente cresciuta in questi ultimi anni in Europa e le nostre regole non sono state costruite per questa situazione». Entrando più nel dettaglio, delle 234 persone fatte scendere a Tolone a ben 123 è statonegatol’ingresso sul territorio francese, come spiegato dal dicastero dell’Interno di Parigi. Per i rimanenti è stato, invece, concesso parere favorevole all'ammissione. Chissà seci saranno deipassiinavanti la prossima settimana, venerdì 25 novembre, in occasione del Consiglio straordinario dei ministri dell’Interno a Bruxelles, quando proprio la questione dei migranti sarà al centro dell’incontro, come anticipato dalla ministra degli Interni tedesca,Nancy Faeser, nel corso della conferenza stampa finale del G7 Interni ad Eltiville, in Germania. Quanto al ruolo di mediazione avuto dal suo governo sul capitolo migranti, Faeser aggiunge: «Penso che, almeno per quanto possibile, siamo riusciti a mediare bene, perché Francia e Italia,a mio avviso, hanno avuto un buon rapporto al G7». «Il fatto che ci sia un tavolo a livello europeo sull’immigrazione è un fatto positivo, è quello che chiedevamo. Sarà quella la sede e il luogo per comporre, sulla base di alcune priorità note, una soluzione unitaria», commenta il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

Dal canto suo, Matteo Piantedosi rivolge un messaggio ai cugini oltre confine: «La fermezza che noi intendiamo opporre e mantenere nei confronti di questo fenomeno dovrà essere compensata con strumenti di più lunga durata, strutturali, che prevedono flussi di ingresso legali e corridoi umanitari. Non abbiamo lezioni da imparare da altri, l’Italia ha già delle esperienze che vanno messe a sistema e rese funzionali, che siano da contraltare ad azioni di fermezza. Il sogno migratorio dei giovani provenienti dall’Africa lo dobbiamo gestire noi e i Paesi da cui provengono, non certo i trafficanti» le parole pronunciate dal ministro dell’Interno. Titolare del Viminale che, sempre sul tema immigrazione, è stato protagonista ieri pomeriggio di una riunione negli uffici di Fratelli d’Italia a Montecitorio con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni,il vicepremier e responsabile della Farnesina, Antonio Tajani, il ministro della Difesa,Guido Crosetto, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio,Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, ed il capo del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Elisabetta Belloni. Vertice al termine del quale lo stesso Tajani annuncia che l’Italia è al lavoro per portare delle proposte al prossimo Consiglio Ue.

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