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In Russia si pensa già al dopo-Putin. “Medvedev, Djumin e…” tutti i nomi del futuro

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Vladimir Putin non resterà alla guida della Russia per l’eternità, nonostante abbia modificato la costituzione e tolto l’obbligo di non candidarsi dopo il 2024. Lo Zar non arriverà però al 2036 come era nei suoi piani e, riferisce Repubblica, non è per nulla scontato che si ricandidi dopo quanto sta succedendo nella guerra in Ucraina. In particolare a cambiare gli scenari è stato il via libera all'Operatsija Prejemnik, l’operazione volta ad individuare il successo di Putin. “Non è che vogliano rovesciare Putin adesso o stiano complottando ma c'è la consapevolezza, o il desiderio, che potrebbe non governare il Paese nel prossimo futuro”, le parole di una fonte dell'amministrazione presidenziale. Sarebbe lo stesso presidente a voler indicare il nome del successore, ma più tempo passa e meno avrà potere, con i gruppi di élite che si rifiuteranno di obbedire al delfino.

 

 

“I falchi sono guidati dall'assunto che Putin stesso sceglierà il suo successore, perciò lo imitano nel tentativo di vincerne il favore segnalando che ne difenderanno l’eredità”,  quanto riferisce Andrej Pertsev, analista russo del think tank Carnegie Politika. Il politologo elenca una lunga serie di nomi di possibili sostituti di Putin: il segretario generale del partito Russia Unita Andrej Turchak, il presidente della Duma Vjacheslav Volodin, l'ex presidente e premier Dmitrij Medvedev, attualmente numero due del Consiglio di Sicurezza. Altro nome è quello di Serghej Kirienko, primo vice capo dell'amministrazione presidenziale incaricato di curare i rapporti con i territori ucraini. 

 


Altre alternative, con un profilo da tecnocrate in grado di conciliare interessi opposti, sono rappresentate dal premier Mikhail Mishustin e del sindaco di Mosca Serghej Sobjanin. Nell’elenco non può mancare Aleksej Djumin, considerato da anni il possibile delfino ed ex comandante delle forze speciali durante l'annessione della Crimea. Anche l’ex speechwriter di Putin, Abbas Galljamov, si è soffermato sull’Operatsija Prejemnik per il media indipendente online Poligon. Tra i potenziali successori ci sono il vicepremier Dmitrij Kozak, Dmitrij Patrushev (ministro dell'Agricoltura e figlio del capo del Consiglio di sicurezza) e Denis Manturov, ex vicepremier. Ancora: i liberali Aleksej Kudrin e German Gref. E addirittura c’è chi azzarda un futuro ruolo al potere per Aleksej Navalnyj, finito in carcere in quanto oppositore, o per l’ex oligarca in esilio Mikhail Khodorkovski.

 

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