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Gasdotto Nord Stream, "attacco dal sottomarino russo". L'ipotesi degli 007

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Le fuoriuscite di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 che rifornisco l'Europa del Nord attraverso il Mar Baltico e le esplosioni che si sono verificate fanno pensare a un attacco. "Ci sono notizie iniziali che indicano che sarebbe il risultato di un attacco o di una forma di sabotaggio, ma queste sono notizie iniziali e non le abbiamo ancora confermate" ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken aggiungendo che se il sabotaggio venisse "confermato, questo chiaramente non sarebbe nell’interesse di nessuno".

 

Sul Baltico è concentrata l'attenzione delle Intelligenze occidentali. Le esplosioni che hanno fatto schizzare alle stelle la tensione con la Russia "potrebbero essere conseguenza di esplosioni provocate da sommozzatori o da un sottomarino". A riportare le ipotesi di servizi segreti occidentale è Adnkronos secondo cui sono diversi i Paesi che stanno monitorando la situazione, dopo che ieri è stata registrata una improvvisa perdita di pressione nei gasdotti, a seguito di un danneggiamento avvenuto nella zona economica esclusiva danese, vicino all’isola di Bornholm.  

 

Le fonti rilevano che, nell’ambito dell’attività di ricerca e monitoraggio del web, è emersa la presenza del sottomarino russo nucleare SSN classe Oscar II "Belgorod", al momento operativo nel Mar Bianco. Questo lascerebbe supporre che possano essere stati utilizzati dei veicoli subacquei autonomi attraverso un sottomarino ospite, che potrebbe essere il Belgorod.

 

Le stesse fonti fanno notare come un nuovo centro per lo sviluppo di veicoli sottomarini, appartenente alla Marina militare russa, si trova a San Pietroburgo e questi potrebbero essere adatti per colpire obbiettivi in profondità. E sommozzatori delle forze speciali russe (’spetnaz’) sono dispiegati nel Mar Baltico. 

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